‘Acqua e sviluppo, le nostre proposte a Delrio e ai due governatori’

Parte una nuova stagione a Caposele. La galleria idrica è quasi pronta e il paese delle sorgenti del Sele diventa, o almeno può diventare, protagonista anche nel rapporto tra Campania e Puglia. Ma allo stesso tempo c’è una comunità da tutelare, che tra l’altro vede buone prospettive sullo sviluppo turistico.

Così Armando Sturchio, segretario del circolo Pd, invia una lettera di proposte al Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. La stessa viene consegnata al Presidente della Giunta Regionale della Campania, Vincenzo De Luca. Al governatore pugliese Michele Emiliano. Al Sottosegretario delle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro e al Commissario Delegato della Pavoncelli Roberto Sabatelli. 

 

Appunti su Caposele, la lettera del circolo Pd

È storia indiscussa ed incontrovertibile che, sin dalla regimentazione delle acque delle sorgenti del Sele verso tutto il Tavoliere, il popolo di Caposele ha sempre avuto un atteggiamento di grande generosità nei confronti delle assetate popolazioni pugliesi, al costo di rinunciare ad una risorsa che alimentava importanti industrie a valle delle stesse e che ha determinato il depauperamento ambientale dello stesso fiume Sele. Ne conseguì, allora, un’imponente e lacerante fase di emigrazione che ha condizionato negativamente lo sviluppo economico e sociale della comunità locale. Ora, al netto di questa necessaria e sintetica premessa, i lavori del raddoppio della Galleria di valico, denominata “Pavoncelli-bis”, ci consegnano un quadro di indefinita soluzione di alcuni problemi da essi generati e per i quali è necessario trovare adeguate soluzioni di “equilibrio ambientale” e di “sostenibilità sociale”, mai organicamente affrontati dall’Amministrazione locale e il Commissariato straordinario.

 

Essi sono essenzialmente i seguenti:

Ripristino dei luoghi e mitigazione ambientale

I lavori hanno determinato impatti significativi su alcuni luoghi simbolo delle Sorgenti del Sele, come il Vallone di Acqua delle Brecce (imbocco della galleria) e l’area delle cantine con la realizzazione di un manufatto a copertura del Pozzo A che impatta “violentemente” in un contesto urbanistico “storico” ed a forte caratterizzazione identitaria. Specie per questa ultima opera, in una particolare fase di opposizione alla sua “soverchiante” realizzazione, erano stati assicurati interventi di mitigazione mai formalmente ratificati e ad oggi neppure avviati.

Particolare attenzione andrebbe posto alla salvaguardia ed alla valorizzazione del “parco fluviale” in località Tredogge, cioè a valle dell’imbocco della galleria.

Inoltre, subito dopo il terremoto del 1980, quando – a causa delle lesioni subite dalla storica galleria Pavoncelli – si rese necessario, da parte dell’allora Ministro Zamberletti, la realizzazione di un by-pass, con la costruzione di un capannone per l’installazione di motori per il sollevamento ed il pompaggio delle acque. Dopo oltre 30 anni di inutilizzo sarebbe auspicabile, da parte della Protezione Civile, attuale proprietario, prevedere lo smontaggio di tale capannone oramai vetusto ed a forte impatto visivo, restituendo una delle aree naturalistiche più belle di Caposele alla comunità ed ai futuri cicloturisti. Nel corso di questi anni, la più importante arteria di collegamento di Caposele con la frazione di Materdomini (sede del Santuario di San Gerardo Maiella, meta di turismo religioso fra le più importanti del meridione) e con l’ingresso della Fondo Valle Sele, cioè Via Aldo Moro, è stata utilizzata per il trasporto, continuo e quotidiano, di materiale di risulta della galleria, pregiudicandone fortemente la stabilità e la percorribilità. Per tale strada, ad oggi, non v’è alcun atto che assicuri, a conclusione dei lavori, il suo funzionale ripristino.

 

La centrale idroelettrica

Con delibera del CIPE del 17/11/2006 veniva finanziata la realizzazione di una centrale idroelettrica ed evidenziato, sin dalle premesse, che “la produzione della centrale idroelettrica, che viene finanziata separatamente dal Commissario straordinario, verrà ceduta gratuitamente per gli usi pubblici del Comune di Caposele”. I lavori civili della centrale idroelettrica sono stati nel frattempo realizzati, ma non si sono esplicitati gli atti necessari a dare certezze sull’utilizzo gratuito relativo agli usi civici a favore del Comune di Caposele. Occorre, dunque, farsi carico di tale impegno e prevederne la formalizzazione di tale previsione. Si sottolinea, inoltre, che la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile consente di ottenere degli incentivi dal GSE (gli ex certificati verdi). Sarebbe corretto destinare anche tali incentivi alla comunità di Caposele, come, legittimamente, lascia intendere la stessa Delibera CIPE.

 

La ciclovia Caposele – S. Maria di Leuca

Con la realizzazione della ciclovia le Sorgenti del Sele dovranno inevitabilmente essere il punto di partenza, prevedendo una particolare attenzione alla “narrazione” di un luogo emblematico della storia dell’Acquedotto Pugliese. Si chiede, per questo, di valutare la possibilità di trasformare la sede storica della cosiddetta Foresteria dell’AqP (oggi occupata dalla Comando della Stazione dei Carabinieri) in Museo delle acque e/o dell’Acquedotto, recuperando alla disponibilità pubblica i giardini antistanti, non interferenti con l’area di tutela delle sorgenti, “area realmente sensibile”, del piazzale di captazione delle sorgenti. Si tratterebbe di arretrare solo di qualche metro le attuali recinzioni in ferro. Sarebbe auspicabile, in tale contesto, prevedere una soluzione artistica “simbolica ed emblematica” di avvio del tracciato della ciclovia.

 

La convenzione tra il Comune di Caposele e l’AqP

Nel luglio 2012 fu sottoscritta una convenzione tra il Comune di Caposele e l’Acquedotto Pugliese relativamente all’utilizzo della quota di 365 l/s, riconosciuta per usi civici delle acque residuali. La tariffa applicata, imposta al Comune di Caposele, è illegittima, in quanto l’AqP applica la stessa tariffa prevista per la Puglia, fino a Santa Maria di Leuca (con un costo giustamente gravato dal “vettoriamento”), con l’aggravante che restano a carico del Comune di Caposele tutti i costi di gestione e manutenzione della rete. L’AqP ignora del tutto e volutamente le delibere della Regione Campania che attribuisce tariffe speciali ai comuni depositari di sorgenti (ove tra l’altro, non vi è alcun costo di “vettoriamento”).

Sarebbe auspicabile un intervento politico di “moral suasion” sull’Acquedotto Pugliese per ritrattare la convenzione del 2012 e chiedere un rimborso, con efficacia immediata, degli importi derivanti dal ricalcolo della tariffa o una compensazione degli stessi.

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