Bufera in Campania. Ancora una volta è l’intreccio tra politica e rifiuti a far scattare le indagini. Tutto parte però da un’inchiesta giornalistica di Fanpage, che dovrebbe essere pubblicata per intero in questi giorni. Il materiale di quell’inchiesta è stato visionato dalla Magistratura, la redazione perquisita: ma questa è una storia parallela su cui tra l’altro sono intervenuti i massimi organi della Stampa a chiedere il rispetto del lavoro dei giornalisti.
Ma adesso è l’inchiesta scaturita da quel lavoro a far discutere. Indagati eccellenti nell’attività coordinata dal procuratore capo Giovanni Melillo e dal procuratore aggiunto antimafia Giuseppe Borrelli. Coinvolto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luciano Passariello (nella foto). E’ candidato alla Camera. Ma nelle ultime ore è emerso anche il nome di Roberto De Luca, assessore al Bilancio del Pd a Salerno e figlio del presidente Vincenzo De Luca. L’inchiesta è stata aperta dalla procura di Napoli sullo smaltimento dei rifiuti e sul controllo illecito degli appalti pubblici in questo stesso settore. Gli altri, raggiunti dagli avvisi della magistratura, sono imprenditori, commercialisti, intermediari. Secondo la Procura si stava lavorando per disporre affidare un appalto a una cordata, in cambio di somme di denaro.
Alcuni giornalisti di Fanpage si sono finti intermediari in questi mesi. Ci sono dei video che testimoniano il coinvolgimento degli indagati più noti. “Ho recitato la parte di un industriale del Nord che doveva sversare dei rifiuti. Abbiamo incontrato dei camorristi che ci hanno spiegato dove sotterrare quei rifiuti, chiedendoci 30 mila euro a camion”, ha spiegato Francesco Piccinini, direttore di Fanpage.