Alta Irpinia, scontro frontale tra sindaci

L’unità dei sindaci dell’Alta Irpinia scricchiola sull’ente più complicato, quello con le poltrone che scottano e gli operai che battono cassa. Elezione dei nuovi vertici alla Comunità Montana “Alta Irpinia”. Michele Di Maio, sindaco di Calitri, sintetizza gli esiti. “E’ una Giunta di centrodestra”. Dall’altro lato si difende il quadro politico-territoriale venuto fuori dai Comuni. Lo fa Luigi D’Angelis per esempio (i due nella foto in alto)

Alla comunità montana si ripropone lo schema Asi. In parte lo schema delle ultime elezioni amministrative. Vince l’asse De Mita-Petracca-D’Amelio-Alaia. Vince è il termine giusto, perché l’elezione dei nuovi vertici passa anche per polemiche e tensioni. E per la logica dei numeri.

Nessun problema o quasi sul nuovo presidente, che adesso è il sindaco centrista di Bisaccia Marcello Arminio. 14 voti a favore su 15 presenti. Si astiene in polemica solo il primo cittadino di Calitri appunto. “Metodo non rispettoso di cittadini, non rispettoso di chi come me e altri non è stato nemmeno interpellato”. Ma Arminio passa senza troppe storie. Lo strappo vero si consuma sugli assessori. Da una parte la posizione blindata di tutti gli amministratori demitiani, con Luigi D’Angelis di Cairano a fare da capogruppo-portavoce.

Dalla stessa parte qualche amministratore Pd o comunque vicino a riferimenti regionali. Dall’altro versante ci sono diversi esponenti Pd. Democratici spaccati insomma, dov’è la novità? 

Il più critico contro il metodo D’Angelis, se vogliamo chiamarlo così, è Vito Farese di Conza della Campania. Seguito da Gerardo Di Pietro di Morra De Sanctis e Giuseppe Fiorillo per Rocca San Felice. I tre non gradiscono modi, forma e sostanza della lista di nomi portata da D’Angelis e passata con l’ok di Udc, Rosetta D’Amelio ed Enzo Alaia (Scelta civica). “Un atto di prepotenza, senza confronto e rispetto“, dicono. La lista di nomi comprende Franco Ricciardi di Monteverde, Pompeo D’Angola di Sant’Andrea, Antonio Mercadante di Lacedonia e Salvatore Ruggiero di Lioni.

Nessun confronto, nulla di nulla, non li votiamo, è in pratica la sintesi di Farese e Di Pietro. Ma si astiene anche Rosanna Repole, sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi. Motivazioni un po’ diverse. La Repole punta il dito contro una Giunta senza rappresentanza femminile. E non apprezza il fatto che 3 assessori su 4 stiano nello stesso “fazzoletto di territorio”. Intanto Michele Di Maio, il sindaco totalmente dissidente, riprende la parola più volte. Amareggiato, deluso dai compagni di battaglie ambientaliste. Fino allo scontro con il collega D’Angola di Sant’Andrea, che difende la lista di nomi: “Abbiamo parlato con Alaia e D’Amelio, che altro dovevamo fare? Io ho riferimenti politici e istituzionali adesso, ma sono di sinistra nei fatti. Non è un mio problema se il sindaco di Calitri non ce li ha“. E D’Angelis: “Percorso politicamente coerente, metodo condiviso“. E Ricciardi: “Non capisco le polemiche, qui dobbiamo gestire un ente delicato“.

Ci si scontra sulla macerie dell’ente montano, ma politicamente si allarga l’Udc in attesa del voto al Consorzio dei Servizi Sociali e dei progetti futuri. Dinamica fisiologica dopo una tornata elettorale che ha portato nuove bandierine centriste (Guardia, Torella, Lacedonia) e sindaci eletti con l’accordo De Mita-D’Amelio (Lioni, Teora). Oppure altri che di fatto guardano a quello schema, vedi Monteverde.

Dunque un’assemblea che probabilmente è andata come doveva andare. Prevalgono i numeri, è la democrazia. Ma il dato più delicato – per i cittadini e non certo per gli amministratori o i politici – è che il percorso di unità che si sta costruendo sulla carta subisca quantomeno una battuta di arresto. E adesso con che coraggio i sindaci parleranno di progetto pilota, unità e condivisione, territorio e compagnia bella?

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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