Arciuolo: ‘La Sinistra in Irpinia, scheda bianca e tabula rasa’

Nei mesi scorsi è stato protagonista del dibattito sull’accoglienza di minori stranieri in Alta Irpinia allo scopo, anche, di ripopolare paesi e salvare dalla chiusura le scuole. Qualche giorno fa invece, in una lettera aperta pubblicata su Palazzo Tenta39, ha dichiarato la volontà di votare scheda bianca alle elezioni politiche del 4 marzo. E’ Luciano Arciuolo, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Nusco, Bagnoli Irpino e Castelfranci.

Preside, parafrasando la sua lettera lei dice “vorrei votare sinistra, ma non ci riesco più”. 
Vorrei votare sinistra, come ho sempre fatto da iscritto al Pci, poi ai Ds e al Pd, quando De Mita abbandonò il progetto. Ma da tre anni non ho più la tessera perché in questa sinistra non mi ritrovo, ciò in cui credevo è stato tradito.

Essere di sinistra in Irpinia cosa significa?
Dovrebbe significare essere contro quei potentati locali, ricordo sbiadito degli anni ’80, che combattemmo ad esempio durante il periodo del post terremoto e della corsa all’industrializzazione.

E oggi?
Oggi significa affermare una diversa strada di sviluppo per questa terra, una nuova stagione dei diritti caratterizzata dall’accoglienza, dall’integrazione, strumenti per frenare la desertificazione.

Stiamo riparlando della sua provocazione sui minori migranti, insomma.
Sì, perché quel discorso fu bloccato proprio perché poco gradito ai potentati locali di cui sopra, salvo poi accorgersi che l’accoglienza senza integrazione e progettazione comporta dei rischi. Lei ricorderà che un paio di mesi fa sul Laceno si era palesata la possibilità dell’arrivo di un numero cospicuo di migranti. In quell’occasione tutti hanno riscoperto la mia proposta dello Sprar.

Torniamo alla lettera. Non crede che votare scheda bianca, spiani la strada anche qui in Irpinia all’affermazione del centrodestra e delle destre rispetto alle quali lei, per evidenti ragioni storiche, dovrebbe collocarsi in posizione diametralmente opposta?
La scheda bianca, per come l’ho proposta io, è una non scelta che può essere anche più forte del voto stesso. L’avanzata della destra non può certo essere fermata da questo centrosinistra. E’ la sinistra che ha concretizzato a livello nazionale le idee liberiste, penso al Job’s act. Perciò io le auguro una clamorosa sconfitta, utile a riazzerare tutto per ripartire con un nuovo modello di società e di partito.

In effetti i recenti sondaggi danno il centrodestra vincente in tutti i collegi in provincia di Avellino.
Io ai sondaggi do la giusta importanza, senza eccessi. Secondo me in questo momento stanno fotografando in modo corretto la situazione in Irpinia.

Non salva neppure Potere al Popolo tra le proposte di sinistra?
Guardi, la scissione Pd – Liberi Uguali nasce da due persone (Renzi e D’Alema, ndr) abituate a portare via il pallone quando perdono. Io voto scheda bianca per convincerli ad andare a casa. Aggiungo però che apprezzo e stimo quanti dicono di votare Potere al Popolo, ma lo fanno per sola testimonianza, sono una presenza residuale e non credo che, con i numeri che riusciranno a ottenere il 4 marzo, possano essere un’alternativa al populismo o alla destra qui e a livello nazionale. C’è invece bisogno di  rifondare totalmente la sinistra partendo da soggetti forti. 

Al di là delle questioni di principio, dalla sua lettera sembrerebbe che lei non ha gradito le scelte compiute sul piano delle candidature.
Non giriamoci intorno: per me uno dei problemi è la candidatura di De Mita in Alta Irpinia, ma in altre realtà, ad Avellino, non è che stiano messi meglio. Chi ha compiuto queste scelte deve stare molto attento perché credo che la scheda bianca possa essere problema diffuso, tanti si stanno orientando verso di essa. Bisognerenne prendere atto che qualcosa si è sbagliato e qui sul piano delle candidature si è sbagliato proprio tutto.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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