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Area industriale Porrara, solo Ferrero è certezza

A due passi dal territorio di Torella dei Lombardi, ma nel Comune di Sant’Angelo dei Lombardi, l’area industriale nata grazie ai finanziamenti della 219/81 porta il nome della contrada che la ospita: Porrara. Tra casali, distese di campi e poco distante qualche uliveto, qui erano previsti solo cinque lotti: una mini area industriale per iniziali 305 addetti e che oggi dà lavoro a oltre 450 persone soprattutto nello stabilimento della Ferrero. I numeri sugli occupati questa volta rappresentano solo il lato esposto della medaglia: la realtà parla di sole tre aziende attive tra le quali una ridimensionatasi molto nel tempo e un’altra pronta a delocalizzare.

La voce grossa spetta quindi alla Ferrero, che da sola inverte un trend altrimenti molto negativo. Insediatasi nel 1988 (precedentemente era a Pianodardine) l’azienda piemontese in Alta Irpinia è cresciuta e sono cresciuti i suoi dipendenti fino ad arrivare a circa 400; i lotti occupati inoltre da uno sono passati a due grazie all’acquisizione degli spazi della ex I.F.S.

 

Altra azienda attiva è la Scame Mediterranea che dal 1992 opera nella produzione di componenti in plastica per il settore del bianco (lavatrici, ecc) e ha come cliente unico la Whirpool. Sessanta dipendenti, parte dei quali a rischio licenziamento a causa del programma “Genesis” di Napoli messo a punto proprio dalla multinazionale americana. “Lo scorso giugno è stata comunicata agli operai la decisione di spostare una parte della produzione nel napoletano – spiega Franco Fiordellisi, segretario provinciale Filctem Cgil – con il conseguente esubero di 24 lavoratori qui a Porrara”.

E’ in corso una trattativa con l’azienda che ha proposto agli operai di cambiare residenza e trasferire la sede di lavoro a San Giovanni, ma solo 4-5 hanno dato disponibilità, peraltro avellinesi. Gli altri, tutti residenti in Alta Irpinia, chiedono di poter continuare a vivere qui e di lavorare da pendolari. L’azienda però non lo accetta e questo ci appare inspiegabile.

A fine luglio dovrebbe iniziare lo spostamento dei primi macchinari e dovrebbe esserci la chiusura della faccenda mobilità, riferisce il sindacalista che continua: “E’ la quarta procedura aperta alla Scame in dieci anni. Il problema è che manca a livello industriale un progetto Italia nonostante la vocazione manifatturiera del nostro Paese”. Nei prossimi giorni seguirà un incontro con gli iscritti Cgil e tra una decina di giorni uno con l’azienda.

 

Non pervenuta (salvo sul sito Asi che la indica come chiusa) la Tecnomoda, sempre settore chimico-plastico. Resta la Delta spa che ha cercato più volte nel tempo di rifarsi una vita. Partita a metà anni ’90 per occuparsi della produzione di suole per calzature, nel 2008 ha iniziato l’attività di ricerca nel settore delle rinnovabili. Un anno dopo, attraverso la FG-TEK, la progettazione e installazione di impianti eolici, fotovoltaici e di biomasse era diventata l’attività principale del gruppo che ha sede nelle Marche. Nel 2013 inoltre ha preso forma il progetto Delta Overlap srl con l’obiettivo di sviluppare la Overlap Technology per la produzione di chiusure residenziali. Oggi la FG-TEK (ex Delta) dà lavoro a una decina di persone, inizialmente erano 50.

 

Ha fatto molto discutere in questi ultimi anni la costruzione dell’elettrodotto che da Porrara porta a Castelnuovo di Conza. Realizzato da Terna, serve in parte proprio la Ferrero. L’opera è già costruita nonostante le proteste di ambientalisti e partiti (Movimento Cinque Stelle in primis). La magistratura ha messo sotto sequestro i tralicci (per presunte irregolarità nel territorio di Conza). Poi è iniziata la battaglia dei ricorsi e nei giorni scorsi il tribunale del riesame ha confermato il sequestro. Va avanti anche l’inchiesta della Procura di Avellino che ha messo sotto indagine alcuni dirigenti di Terna e un tecnico del Comune di Conza.

Ferrero, che ha sempre negato ogni coinvolgimento nell’opera e in effetti non risulta coinvolta nell’indagine, ha stretto negli anni una forte collaborazione con il Comune e le scuole di Sant’Angelo dei Lombardi. E’ entrata nelle cronache, in positivo, per i premi produttività ai suoi dipendenti. In definitiva lo stabilimento di Sant’Angelo resta il faro dell’industria da queste parti. Sia in termini di stabilità che di numeri. Ancora una volta, però, in generale c’è un’area industriale che potrebbe offrire molto di più.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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