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Attacco all’Irpinia, comitati uniti. ‘Al Referendum di aprile vedremo dove sono le preferenze di D’Amelio’

Un incontro che nasce dalla necessità di fare il punto sulle vertenze ambientali irpine e cercare di informare e coinvolgere quanto più possibile l’opinione pubblica. E’ questa la mission del convegno che si è svolto questa sera presso il Csv di Corso Europa ad Avellino alla presenza di Francesco Celli di Info Irpinia, in prima linea contro l’eolico selvaggio, Angelo Verderosa del Comitato Alta Irpinia, Nadia Arace del Comitato Acqua Pubblica e Roberto De Filippis, esponente No Triv. “Questo è il momento in cui ci giochiamo il futuro – spiega Celli – e capiamo se c’è o non c’è la possibilità di restare in questa terra. Noi che siamo seduti a questo tavolo vogliamo rimanere con dignità. Le istituzioni sono state incompetenti ed è ora di smetterla di credere che la terra sia proprietà dei partiti”.

Del medesimo avviso anche De Filippis che aggiunge: “La politica, oltre che incompetente è stata anche complice. Dico alla gente di recarsi alle urne il prossimo 17 aprile ed esprimere la propria opinione sulle trivellazioni. In quella data vedremo se le preferenze che hanno permesso a Rosetta D’Amelio di essere in consiglio regionale andranno a votare e se i nostri amministratori locali busseranno alle porte dei cittadini per invogliarli alle urne come fanno ogni 5 anni.  Il punto focale non è capire se si sta parlando di trivellazioni in mare o in terra ma capire qual è la politica energetica di questa regione”.

 

Altro interlocutore dei comitati sta diventando il Progetto Pilota a spiegare perchè è Angelo Verderosa: “Siamo stati tra i primi a sederci a quel tavolo e a verbalizzare le nostre istanze. Ora vogliamo risposte, le stesse che pretendiamo dal sindaco di Conza: preferisce tutelare le gru che sostano sul lago o le 20 pale eoliche con le quali dice di pagare i suoi dipendenti?”.

 

Sul fronte acqua pubblica è intervenuta Nadia Arace che ha ricostruito quanto accaduto fino ad ora con lo spettro della privatizzazione e l’accordo tra Acs e Gesesa: “Non vogliamo dire un secco no. Vogliamo capire se la soluzione dell’azienda speciali da noi proposta può essere una alternativa. Vogliamo riaffermare quei principi espressi con il referendum che, di fatto, sono stati aggirati”.

(M.S.)

IrpiniaPost

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