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Avellino omaggia Warhol, il Fate Presto alla Axtr Gallery

“Fate presto”. Il titolo de “Il Mattino” del 26 novembre 1980, 3 giorni dopo il sisma che rase suolo parte dell’Irpinia, portando morte e distruzione. Due parole per descrivere la disperata richiesta di aiuto, per salvare la vita a chi era ancora sepolto dalle macerie, per trovare una sistemazione a chi non aveva più nulla.

“Fate presto”. Il titolo della mostra, inaugurata sabato 6 aprile e aperta al pubblico fino al 6 maggio, alla Axrt Contemporary Gallery di Avellino, curata dall’architetto Stefano Forgione. Un omaggio all’artista Andy Warhol che nel 1981, riprendendo il titolo in prima pagina del quotidiano, dedicò l’opera Fate presto alla catastrofe irpina dell’anno precedente, sostenendo che “un fatto, anche se scioccante, non diventa notizia finché non è tradotto in un titolo”. L’opera 6 x 3 è poi diventata parte di un trittico che reinterpretava l’accaduto attraverso lo stile della Pop Art americana, ed è stata esposta nella mostra organizzata da Lucio Amelio TerraeMotus, della quale fa parte ancora oggi. Era stato proprio il gallerista napoletano a recarsi alla Factory newyorkese e a mostrare a Warhol quella pagina di giornale così significativa per l’Irpinia, per l’Italia e poi anche per l’arte che racconta oggetti, linguaggi ancora attuali ma anche notizie.

La mostra raccoglie alcuni dei lavori più rappresentativi dell’artista statunitense. Tra questi, 3 delle 32 tele di Campbell’s Soup Cans, la serigrafia a colori del ritratto di Marilyn Monroe e l’opera, anche questa una serigrafia a colori, Flowers. “Warhol è per eccellenza l’artista contemporaneo più moderno, è un grafico – ha spiegato Stefano Forgione -. Tutto ciò che noi oggi vediamo come cura dell’immagine e nel marketing, lo dobbiamo a lui e in generale alla Pop Art che negli anni ’70 spopolò nel mondo. È un artista difficile da spiegare, ma un genio. Perché un conto è vedere oggi tutto ciò che ruota intorno alla comunicazione grafica, un altro era prevederlo negli anni ‘70”.

L’artista newyorkese di nuovo in contatto con l’Irpinia, dopo quel gesto di 38 anni fa, al quale la galleria avellinese ha voluto rendere omaggio. “Il titolo della mostra Fate Presto è un po’ un pretesto per richiamare Andy Warhol all’Irpinia – ha proseguito Forgione -. Sintetizza le opere storiche, classiche di Warhol. Una sorta di ringraziamento all’artista che all’epoca trattò la tragedia del terremoto dell’Irpinia come un evento così importante da farne un’opera 6 x 3, un pezzo unico che attualmente fa parte della collezione privata TerraeMotus alla Reggia di Caserta. Portarla qui, per farla ammirare agli avellinesi, sarebbe un’operazione più istituzionale che da privati. Noi, come piccola galleria, siamo riusciti a raccogliere alcune delle sue opere più significative per ringraziarlo dell’attenzione che ha prestato alla nostra terra”.

“Fate presto”. Quanto di attuale c’è ancora in questa frase, potremmo chiederci guardandoci attorno. Queste due parole, impresse nella mente di migliaia di irpini, oggi potrebbero tornare ad essere una richiesta di aiuto. Non con l’urgenza e la disperazione di allora. Non per salvare vite umane dalle macerie. Ma per salvare una terra come l’Irpinia che chiede di fare presto qualcosa per chi è costretto ad abbandonarla e contro chi la rende povera di stimoli e azioni concrete.

Sabina Lancio

Ha da poco conseguito la laurea magistrale in Teoria dei linguaggi e della comunicazione audiovisiva all'Università degli studi di Salerno. Le piace scrivere e, in generale, lavorare nel mondo della comunicazione, conoscere nuove persone e intraprendere nuovi percorsi.

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