Avere 30 anni, la sfida di Anna D’Amelio

Avere 30 anni e candidarsi per la prima volta alle elezioni amministrative. Candidarsi in un periodo difficile per tutta l’area e in un Comune importante come Lioni. Lei è Anna D’Amelio e corre per la carica di consigliere con Yuri Gioino, lista “Lioni Democratica”. Laureata in lettere alla Federico II di Napoli, sta vivendo questi anni come molti suoi coetanei, alla ricerca di una stabilità. Nel mezzo c’è la partita delle amministrative.

Benvenuta nella politica e alla prima intervista. “Si faccia una domanda e si dia una risposta”. Oppure si presenti in poche parole…

“Sono emozionata e sento il peso di questa sfida. Ma adesso sarebbe stupido e presuntuoso dire vorrei fare questo o quello per Lioni. Ho l’inesperienza di chi entra in un mondo nuovo. Non è un bene né un male, è così. Sono estranea alle dinamiche amministrative, anche se in famiglia si è sempre respirato il clima politico. Ma ho la voglia di fare qualcosa per la mia comunità”.

Apprezziamo la sincerità, ma il periodo è pur sempre complicato. Il candidato ed eventualmente l’eletto deve dare delle risposte concrete. Giusto?

“E infatti non nascondo una sorta di angoscia. Ma voglio cercare le possibili soluzioni passo dopo passo. In questa campagna elettorale proverò ad ascoltare chi vive a Lioni, soprattutto i giovani. Vorrei trovare dei punti da costruire o approfondire, ma sempre insieme alle persone. Se le elezioni dovessero andare bene l’approccio non cambierà. Se vanno male…pazienza, avrò fatto una nuova esperienza che magari potrà darmi nuovi stimoli”.

A proposito di stimoli. Anna D’Amelio è una che vuole restare in Irpinia a ogni costo?

“Non sono una da decisioni nette per il momento. Vivo nel dubbio, Quindi no, non ad ogni costo. Però voglio provare a cambiare qualcosa adesso e per i prossimi anni, questo è sicuro. A svegliare giovani, a svegliare noi stessi, me stessa. E’ l’obiettivo del momento. Mi esporrò e forse mi farò male, ma non c’è problema”.

Lioni è un Comune importante nel contesto sovracomunale. Che Alta Irpinia vedi oggi?

“Penso che questa sia una delle fasi peggiori. E’ finita la ricostruzione e le case sono vuote. I più giovani, e non solo, stanno andando via perché col passare del tempo perdono gli stimoli. Ne risente anche il dialogo tra chi vive qui. Ma le potenzialità ci sono”.

Oggi in Alta Irpinia c’è un dibattito forte su turismo e ambiente. Giusto puntare su questi fattori per uno sviluppo?

“Sì e no. Credo che occorra puntare sulle risorse interne, le risorse umane. Prima facciamo questo, poi eventualmente parliamo di turismo. Sull’ambiente la risposta è assolutamente sì, l’ambiente è il nostro patrimonio più importante. E penso che si debba investire in agricoltura. Non sono convinta quando si parla di ambiente come paesaggio. La natura deve essere risorsa sociale e culturale”.

Adesso torniamo a Lioni. Cosa si può migliorare?

“Premetto che proprio per la mia inesperienza qualunque impressione non vuole essere una critica alle amministrazioni precedenti, torno sui concetti di sociale e culturale”.

In che senso?

“I due concetti si intersecano. Ho fatto un’esperienza positiva con la Pubblica Assistenza e ho notato come a Lioni manchi un punto di riferimento per disabili e soggetti svantaggiati. Determinate strutture potrebbero essere utilizzate proprio per queste persone. Che sono tante, tantissime. C’è il servizio base, la sede del Consorzio Servizi Sociali. Ma manca il coinvolgimento. E la cultura, le iniziative, possono fare molto”.

Sul commercio?

“Far rivivere il centro storico sarà uno dei miei obiettivi in caso di elezione. E’ uno dei punti più importanti. Poi non nascondo che riportare un buon flusso di persone di notte, per far tornare Lioni quella che era un tempo, è un desiderio mio e penso di tantissimi giovani”.

Cosa ti ha convinto a entrare in lista?

“Io ho firmato venerdì, forse non è un mistero. E’ anche vero che stavo ragionando da due-tre mesi. Volevo impegnarmi ma non volevo entrare in un discorso di elezioni, ma mi ha convinta Yuri. Convinta e tranquillizzata. Ripeto, se va bene sono contenta. Altrimenti la campagna elettorale potrebbe essere comunque un’occasione di crescita”.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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