IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Quindici voti a favore e quindici contro. La maggioranza di Paolo Foti non è riuscita a superare lo scoglio del voto sugli assestamenti di bilancio previsto oggi pomeriggio. A questo punto dovrebbe scattare la diffida prefettizia e si dovrebbe riadottare entro venti giorni il provvedimento pena lo scioglimento del Consiglio comunale e il commissariamento, ma il sindaco Paolo Foti potrebbe anche decidere di rassegnare le dimissioni chiudendo la complessa vicenda cittadina.

IL VOTO – A favore degli assestamenti di bilancio, oltre al sindaco Foti e al presidente del Consiglio comunale Livio Petitto, anche i consiglieri della maggioranza Franco Russo, Laura Nargi, Giuseppe Giacobbe, Mario Cucciniello, Lello Tornatore, Ida Grella, Adriana Percopo, Silvia Amodeo, Enza Ambrosone e Carmine Montanile, Francesco D’Argenio, Mafalda Galluccio, Barbara Matetich.
Hanno votato contro invece i dissidenti del gruppo “Davvero Democratici” Gianluca Festa, Antonio Genovese e Giuseppe Negrone, oltre a Nicola Poppa, Massimiliano Miro e Francesca Di Iorio (anch’essi eletti nelle fila della maggioranza), Alberto Bilotta, Lino Pericolo, Dino Preziosi, Virgilio Cicalese, Nicola Battista, Giancarlo Giordano, Nadia Arace, Monica Spiezia, Domenico Palumbo.
Assenti infine i tre consiglieri del gruppo “Democratici per il cambiamento” Salvatore Cucciniello, Francesca Medugno e Giuseppe Melillo.

LE TRATTATIVE – Nei giorni scorsi si era registrata prima l’apertura del capo dell’opposizione Dino Preziosi a concedere a Foti cento giorni per azzerare la Giunta e rilanciare l’azione amministrativa su alcuni temi centrali per la città, poi la mano tesa al sindaco era stata porta anche dai dissidenti di “Democratici per il cambiamento”. Entrambi i gruppi però avevano posto come condizione che i fotiani riuscissero con le loro forze a superare lo scoglio del voto odierno.