Vincenzo De Luca e tutti gli imputati nel processo chiamato Crescent sono stati assolti dai giudici del Tribunale di Salerno. I giudici hanno emesso anche una sentenza di non luogo a procedere per prescrizione.
I pm di Salerno Valenti e Alfano avevano chiesto la condanna in primo grado a due anni e dieci mesi per il governatore Pd della Campania, all’epoca dei fatti sindaco di Salerno, imputato di abuso d’ufficio, falso ideologico e lottizzazione abusiva.
Con l’assoluzione è scongiurata anche l’applicazione della Legge Severino che avrebbe sospeso il governatore dalla Campania dalle sue funzioni per 18 mesi.
Assolti anche gli altri 21 imputati, fra i quali molti fedelissimi di De Luca, a cominciare dalla vicesindaca di Salerno, Eva Avossa, Luca Cascone (consigliere regionale con delega ai Trasporti, Aniello Fiore (consigliere regionale), Vincenzo Maraio (membro dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale), Francesco Picarone (presidente commissione regionale Bilancio).
Gli altri imputati sono Lorenzo Criscuolo, l’ex soprintendente Giuseppe Zampino, di Davide Pelosio, Matteo Basile, Annamaria Affanni, Giovanni Villani, Eugenio Rainone, Gerardo Calabrese, Luciano Conforti, Mimmo De Maio, Augusto De Pascale, Ermanno Guerra, Nicola Massimo Gentile, Bianca De Roberto, Maurizio Dattilo, Rocco Chechile.
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