Il segretario provinciale della Cisal Metalmeccanici, Massimo Picone, ed il responsabile Alta Irpinia dell’organizzazione, Antonio Perillo, esprimono preoccupazione per la difficile e delicata situazione che stanno vivendo i lavoratori dello stabilimento Whirpool di Napoli, che potrebbe avere serie ricadute sull’indotto, che in Irpinia conta circa 500 addetti.
La decisione assunta dai vertici della società di vendere la struttura produttiva partenopea, non solo contraddice gli impegni sottoscritti con la presentazione del piano industriale, che prevedeva investimenti fino al 2021 ed un aumento delle ore di lavoro, ma mette in crisi l’intero comparto della Campania e rischia di trascinare nella vicenda anche altre realtà aziendali del gruppo, dislocate in Italia.
«La Cisal Metalmeccanici irpina – ha affermato Picone – è pronta alla massima mobilitazione, per scongiurare un drammatico epilogo della vertenza e salvaguardare i posti di lavoro del comparto. E’ necessario, quindi, che l’azienda si renda disponibile ad un confronto complessivo sul piano nazionale, a partire dal vertice previsto per oggi a Roma, ma anche sui territori, e che le istituzioni, in primis il governo, si spendano fino in fondo per salvaguardare un’importante realtà industriale del Mezzogiorno».
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