‘Dalle fabbriche a Genova, il lavoro al ribasso’

La stagione tumultuosa delle primavere arabe del 2011 si dice abbia avuto come scintilla l’episodio di un venditore ambulante che si diede fuoco. Come si diede fuoco Concetta, operaia in una grande birreria di Settimo Torinese. Licenziata, con un sussidio di disoccupazione che per un disguido burocratico non arriva e la conseguente disperazione. Un episodio può suscitare una reazione collettiva, ma non nella periferia di Torino dove diventa un caso da cronaca nera, un trafiletto sui giornali“. Così Gal Lerner ha presentato il suo libro, Concetta, dedicato alla storia di una donna: all’Inps di Torino si sfiorò il dramma peggiore, ma fu comunque dramma. La retrocessione del lavoro nel nostro Paese e l’esternalizzazione forzata nel nome del risparmio e degli utili nell’analisi all’inaugurazione della sesta edizione della Festa del Libro di Sant’Andrea di Conza. “Grazie per la calorosa accoglienza al fresco atmosferico“, dice il giornalista a Sant’Andrea dopo una visita all’area archeologica di Conza della Campania e il successivo diluvio. Presentazione indoor per lui, intervistato da Erberto Petoia.

 

Nei dialoghi di oggi al bar e nel rivedere qui stasera Rocco Falivena di Laviano ho ripensato agli anni in cui militavo nella sinistra. Nell ’87 ero stato a Monteverde a incontrare gli operai Fiat emigrati tutti a Cambiano“, aggiunge Lerner. E nella giornata di lutto nazionale non è mancato il riferimento al crollo del ponte Morandi. “A proposito di Genova, a novembre intervistai lavoratori edili delle Autostrade che denunciavano come con la nuova legge sugli appalti avrebbero imposto gare al massimo ribasso anche nel settore della manutenzione. La legge poi non è passata. Ma in ogni caso Benetton ha smesso di fare abbigliamento, impresa più rischiosa, per adagiarsi nella rendita delle concessioni“.

 

Il lavoro che non è più valore, la crisi della sinistra. “Si è perso interesse per gli operai, loro stessi hanno perso il loro fascino. Per governare, la sinistra si è preoccupata di rasserenare i cosiddetti poteri forti. Anche quelli come me hanno vissuto un distacco esistenziale nei confronti di chi lavora con fatica. Un operaio specializzato italiano oggi ha una tremenda concorrenza dall’operaio straniero che però fa quello che l’italiano non farebbe più“. Ma un passaggio interessante, di attualità culturale potremmo dire, ha riguardato proprio lui. Lui, Gad Lerner, che non rinnega il rolex al polso comprato una volta ottenuta una condizione di benessere economico. “Mi definiscono radical chic, per la erre moscia o per il rolex. Io però credo che chi come me svolga questo tipo di lavoro debba essere intellettualmente onesto. Diffido da chi si presenta come voce del popolo“.

 

Come dire, il populismo nasce anche da quest’ultima dinamica. L’importante è dare la voce, come il giornalista ha fatto nel caso di Concetta Candido. “Quando era in coma ebbi un rapporto molto forte col fratello. Poi lei si risvegliò e per me fu l’occasione di conoscerla e quindi di raccontare la sua storia umana e lavorativa“. Una storia emblematica di un contesto molto complesso. Che investe il singolo ma è provocata da tendenze nazionali e internazionali. Ma ha un denominatore comune: il lavoro rischia di non essere più diritto, valore. Il lavoro diventa sempre più è una lotta al ribasso, una conquista faticosissima a scapito dell’altro. Si sgomita, ci si ostacola come nella corsa delle bighe in Beh Hur. E soluzioni, correttivi, non sono facilmente individuabili.

Domani, lunedì 20 agosto, sempre a Sant’Andrea di Conza, si parlerà di giovani e futuro alle 17.30. Di femminicidio con uno spettacolo teatrale in serata. Il salotto letterario con gli scrittori irpini previsto per il 19 è rinviato al 22 agosto dopo le piogge di ieri e il previsto maltempo di stasera. 

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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