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De Luca contro movida e Halloween: ‘Una americanata’

“Prima prendiamo decisioni forti, meglio è. Questo per non prendere decisioni gravi con l’acqua alla gola più in avanti”. Le prime parole di Vincenzo De Luca all’inizio della sua diretta del venerdì fanno intendere il contenuto. Il nemico è la movida, perché sulla scuola il governatore è già intervenuto.

“Le attività senza posti a sedere saranno vietate. Dobbiamo evitare assembramenti davanti ai locali e in orari notturni”, dice il presidente della Regione Campania.

Poi se la prende con Halloween: “Una stupida americanata, chiuderemo tutto alle 22.00 nell’ultimo fine settimana di ottobre. Chiuderemo tutto, anche la mobilità. La quantità di irresponsabili rimane elevata”.

E i matrimoni? “Volevamo dare una mano al settore, ma in condizione di sicurezza. Molti operatori non hanno rispettato quelle condizioni, quindi tolleranza zero“. E cita anche Mirabella Eclano. Poi le feste, che a Napoli e altrove hanno generato contagio. Ma non esclude altre misure drastiche. Il coprifuoco, citato ma non in maniera chirurgica, è un’ipotesi sul campo.

Questo dopo la lunga premessa. “Il contagio riguarda tutta Italia. La Regione Campania è la più esposta, siamo la regione con la maggiore densità abitativa”, aggiunge. “La metropolitana di Napoli è il punto più critico. L’obiettivo fondamentale per sicurezza e tutela della salute è impedire che le persone perdano la vita. Dobbiamo fare di tutto per mantenere questo livello di decessi per numero di abitanti. Fino ad ora abbiamo fatto un miracolo, ora serve maggiore attenzione per non compromettere la situazione”.

“La prima decisione ha riguardato le iniziative di prevenzione. Negli scorsi mesi un lavoro di prevenzione come nessuno in Italia”. Attacca l’informazione. “Queste cose non ve le ha dette nessuno”. E parla delle attività negli aeroporti, l’obbligatorietà dell’uso della mascherima anche all’esterno. I test sierologici al 90 per cento del personale scolastico. Tutte cose che, secondo De Luca, il mondo dell’informazione non avrebbe sottolineato abbastanza.

“E ora 1261 positivi in Campania”, annuncia. In queste condizioni abbiamo preso misure dolorose, non certo a cuor leggero. E ci siamo confrontati con tutti, ministri e categorie. Ciò che decidiamo oggi avrà effetto tra 20 giorni”. Poi la frase, discutibile: “Noi non abbiamo chiuso le scuole, c’è la didattica a distanza”.

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