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De Luca: ‘La Campania uscirà meglio e prima dal covid’

“La Campania uscirà meglio e prima dal covid. Stiamo facendo un ulteriore miracolo, dopo la prima fase, con la più bassa mortalità d’Italia. Le terapie intensive sono state raddoppiate e occupate al 26-27%. La tenuta è ottima. Ci sono Regioni che trasmettono un numero di posti di terapia intensiva inverosimili per far migliorare gli indicatori”. Lo afferma il presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca nella consueta diretta Facebook del venerdì. Poi l’annuncio: “Nelle prossime settimane apriremo alle prestazioni in Alpi in ospedale e agli interventi chirurgici che avevamo sospeso”.

Sugli attacchi mediatici: “Va concludendosi la campagna messa in piedi per distogliere l’attenzione dei problemi di gestione delle Regioni del Nord. Era una campagna fondata su dati falsi: ancora oggi siamo qui a combattere con meno risorse delle altre Regioni. Anche sul personale abbiamo i numeri più bassi: 16mila dipendenti in meno del Veneto, 60mila rispetto alla Lombardia. Abbiamo chiesto 600 medici e dopo tre bandi della Protezione civile abbiamo 10 anestesisti in più e 80 medici generici. Lo stesso vale per gli infermieri“. E ancora: “Chiunque vuole fare informazione corretta, può interpellare l’unità di crisi o l’assessorato e avrà risposta in 24 ore. Vi invito a cambiare canale quando vi imbattete in queste trasmissioni che non nomino perché non voglio fare loro pubblicità”. 

E ribadisce: “Ad oggi siamo la Regione che ha retto meglio la seconda ondata dell’epidemia”.

Sulle decisioni del Governo dice: “Per me va bene più rigore, non più speculazione. La zona rossa è un’operazione propagandistica perché è tutto chiuso tranne i negozi di abbigliamento e calzature, cosa ridicola in questo contesto. I risultati che stiamo avendo in Campania sono frutto delle nostre scelte, delle nostre chiusure anticipate delle scuole, delle nostre ordinanze. Non certo delle decisioni del Governo. Per onestà intellettuale condivido appieno le misure dell’ultimo Dpcm. In Campania, vi anticipo, sarà vietato andare nelle seconde case nel periodo festivo“.

Sul Natale sottolinea: “E’ giusto non viverlo tutti insieme? Ma la domanda da farsi è: è giusto viverlo normalmente sapendo che a metà gennaio dovremo portare nonni e parenti in terapia intensiva? E’ un momento di intimità familiare, ma serve un’attenzione in più perché a gennaio avremo il picco dell’influenza. E rischiamo di avere una situazione drammatica. Il sacrificio di questo mese sarà ripagato dalla tranquillità che avremo nel nuovo anno quando riusciremo a contenere il possibile nuovo picco”. 

 

 

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