“Quando sento dire che ognuno vuole andare per conto suo e poi semmai si fanno le coalizioni, immagino che uno pensa di vincere le elezioni facendo il salto in alto senza rendersi conto che tutti gli altri possono mettersi insieme e fare tombola”. Uno dei passaggi più significativi dell’intervento di ieri pomeriggio a Roma di Ciriaco De Mita. L’iniziativa che lo ha visto protagonista era “Popolari al bivio”, secondo appuntamento di riflessione del mondo centrista promosso dall’ex presidente del Consiglio dopo quello del 9 giugno a Napoli.
Quadro politico in grande fermento con l’Udc e lo stesso De Mita dialogante a Roma e a Napoli, appunto, con quella parte di centro che in passato si è collocato verso la destra dello schieramento politico, salvo poi governare con Renzi prima e Gentiloni poi. E’ il caso ad esempio di Angelino Alfano e Nuovo Centrodestra. Un progetto di rilancio dei centristi a partire proprio dalla fusione di Ncd e Udc in Area Popolare era pure stato in piedi fine a qualche mese fa, ma le divergenze in ordine al rapporto con il mondo renziano e sul tema delle riforme costituzionali avevano portato De Mita al passo indietro. Ora quindi un nuovo tentativo, ma di respiro più ampio: rivolto a tutta la platea dei popolari, sebbene non una nuova Democrazia Cristiana. Concorde sul punto il ministro degli Esteri secondo il quale non è più tempo di guardare al centrodestra, ma è anche impossibile cercare dialogo con chi, come Renzi, predica il superamento del centro. Per Alfano quindi “meglio lavorare a un progetto proprio di Governo”.
“Se noi iniziassimo a fare testimonianza, come il cattolicesimo ci dice, allora sono convinto che non dovremmo porci ad esempio il problema del leader. Se volessimo essere coerenti con questa esigenza e riuscissimo a testimoniare un’eversione che è nel valore dato alla pluralità delle posizioni e delle opinioni, dovremmo impegnarci sul serio e da subito per dare voce a tutto questo”. E’ stato invece l’intervento di Giuseppe De Mita, in scia con la posizione di Alfano. Più attendista Lorenzo Dellai per il quale “questa riflessione è giusto farla, ma è una riflessione di lungo periodo. Io non so se nel lungo periodo è possibile che riesca un’area che somiglia alla Dc, certo non è una prospettiva di questo immediato momento”. Per l’esponente di centro, infatti, l’unica strada ora è quella di favorire una coalizione tra i popolari e la sinistra del riformismo sociale. “Mentre la sinistra si divide – è stata la sua ricetta – dovrebbe essere il centro popolare a sfidarla nel progetto della costruzione di un’area comune di governo. Non è con la pesca a strascico che si ricostruisce il popolarismo”. Posizione sulla quale anche Ciriaco De Mita da tempo riflette. Ne sono prova i dialoghi avellinesi con pezzi di Pd, Mdp e Sinistra italiana.
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