“I sindaci non devono essere suggeritori dei problemi. I sindaci devono dare soluzioni. E’ la gente che deve suggerire, quindi trovo mediocre e immorale esasperare la contestazione“. Parole durissime all’indirizzo dei primi cittadini della provincia quelle pronunciate ieri mattina da Ciriaco De Mita a Montella, al tavolo del convegno sullo sviluppo organizzato nell’ambito della Sagra della castagna Igp.
Invitato in qualità di presidente del Progetto Pilota, l’ex premier ha colto l’occasione per parlare del tema caldo di questi giorni in Irpinia: la sanità. Nel mirino dei sindaci di Solofra, Sant’Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino l’atto aziendale dell’Asl Avellino. Si valuta la possibilità di ricorrere al Tar contro un documento che penalizzerebbe soprattutto gli ospedali Landolfi e Criscuoli. Quest’ultimo è anche l’unico nosocomio a ricadere nel perimetro dell’area pilota che ha nella sanità uno degli asset fondamentali sui quali agire per riorganizzare i servizi e migliorare la qualità della vita.
De Mita quindi ha sottolineato come un documento sulla sanità fosse stato “approvato all’unanimità in sede di Progetto pilota, ipotizzando di utilizzare per esso tutti i 3,7 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato per la comunità dell’Alta Irpinia. E ora? Si fa la battaglia anche contro la Regione? Rilevo comportamenti immorali di chi rappresenta le istituzioni“. Il riferimento è alle “lamentele” (così le aveva definite il governatore Vincenzo De Luca nei giorni scorsi) mosse all’indirizzo del direttore generale dell’Asl Maria Morgante, ma pure del commissario alla Sanità, De Luca appunto. In sala ad ascoltarlo il sindaco di Sant’Angelo e membro del Progetto pilota Rosanna Repole.
“Guardate – ha aggiunto De Mita rivolgendosi alla platea – io non ho ancora un giudizio su questa Regione. Ma certamente ha risolto qualcosa che Roma non aveva risolto“. Che nel caso dell’area pilota sarebbe l’averla finanziata con decine di milioni di euro che andranno ad aggiungersi a quelli della Strategia nazionale. A seguire la previsione politica. “Certa classe dirigente sui territori va cambiata. Temo che la prossima campagna elettorale verrà alterata moltissimo dal comportamento di un Pd che ha dieci posizioni diverse a seconda dei casi. I giovani dovrebbero vedere uno scontro tra proposte da parte della classe dirigente“.
Classe dirigente che dovrebbe imparare, secondo De Mita, a confrontarsi non nelle piccole realtà, “a impegnarsi per risolvere i problemi indipendentemente da dove questi nascono. Da tempo non penso più a 25 paesi, ma penso all’intero territorio. Non ho più l’idea dei paesi, ma sono stanco di chi non propone e non spiega. Deve nascere un senso di solidarietà che superi la decadenza e la maldicenza, gli aspetti peggiori della nostra comunità“.
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