De Mita torna in Consiglio: ‘Non mi confronto con la stupidità’

Ordine del giorno corposo per il Consiglio comunale a Nusco questa mattina, ma l’attenzione era tutta sulla richiesta di dimissioni del sindaco Ciriaco De Mita presentata dall’opposizione. E infatti la discussione sul punto ha tenuto banco per una quarantina di minuti nel corso dei quali i toni si sono fatti più volte aspri.
Lucio Molinario della minoranza ha consegnato al primo cittadino un plico con il contenuto delle sedute precedenti, chiedendo a gran voce la sua presenza ai Consigli comunali. Un gesto provocatorio che ha sortito l’effetto desiderato.

Duro De Mita sin da subito: “Io sono informato sui lavori puntualmente e il vicesindaco fa un ottimo lavoro. Da un anno però ho difficoltà motorie e dolori che non auguro a nessuno, problemi non ancora risolti, e non avevo ragioni per essere qua, mentre altrove senza di me le riunioni non potevano essere tenute, anche se le discussioni da gestire sono simili, sui cavilli. L’altrove cui ha fatto riferimento l’ex presidente del Consiglio è il tavolo del Progetto Pilota. L’argomento è tornato più volte, del resto l’accusa mossa dell’opposizione era proprio quella di assentarsi dall’assise comunale preferendole quella della Città dell’Alta Irpinia o le lezioni della Scuola di politica dell’Università Suor Orsola Benincasa. Ma l’occasione è stata ghiotta anche per una precisazione più generale: “Il Progetto Aree interne è stato più impegnativo di quello che pensavo. Ad ogni modo, l’amministrazione dei fondi l’abbiamo sottratta alla Città Alta Irpinia, saranno strutture del Governo nazionale a gestire progettazione e appalti“. 

“L’attività del sindaco – ha continuato De Mita – è più funzionale a risolvere problemi che a discutere. Ho esperienza negativa delle riunioni di questo Consiglio perché i dibattiti sono sempre pretestuosi. Vi avevo dato disponibilità a riunioni in cui discutere. Alla mia età non registro più la provocazione, non credo sia rincoglionimento: è questione di saggezza. Il Consiglio deve fare e non formulare giudizi. Ci avete rotto le scatole con presunzione sui progetti di restauro e riqualificazione delle ville comunali e alla fine le cose sono andate bene per tutti. Sento troppe stupidità”.  

Il sindaco, eletto con un plebiscito nel 2014, ha però marcato più volte una differenza nel corso della discussione. Intransigente rispetto alle osservazioni mosse da Molinario, Rosanna Secchiano e Anna Maria Prudente, più conciliante e dialogante nei confronti di Gianni Marino, cui ha riconosciuto un diverso spessore politico. “Ho altre cose da fare, più convenienti. O sono stato eletto sindaco per ascoltare le vostre litanie? Quando avremo opinioni sul merito, verrò. Io e voi abbiamo stature diverse e la mia è più bassa della vostra, ma io utilizzo la mia. Il mio orientamento è che se si discute nel merito, io rispondo nel merito. Qui non comunichiamo, recitiamo due parti diverse”. Queste le risposte che De Mita ha riservato all’opposizione. “Quale altro luogo è deputato alla discussione se non il Consiglio”?, è stata la replica della Prudente. Modifica del regolamento e dello Statuto comunale per inserire dei paletti rispetto alle presenze o assenze del sindaco è stata invece la richiesta della Secchiano. Richiesta rispedita al mittente, come del resto le stesse dimissioni: respinte a maggioranza. 

Da Gianni Marino l’appello al sindaco: “Noi abbiamo subito più volte offese (“miserevoli e fuori della realtà” sarebbe stata la definizione usata da De Mita in un precedente confronto, ndr). Anche sull’aspetto fisico. Il sindaco deve essere garante della discussione e non puoi dire che non discuti con chi dice stupidità – gli ha detto – perché altrimenti qua dentro ieri restavamo solo io e te (altro riferimento all’assemblea del Progetto Pilota). Poi la chiosa: “Quando fosti eletto, ti augurai buon lavoro e tu mi rispondesti che a Nusco la gente ti aveva sempre chiamato Ciriachino, e non presidente o sindaco. Beh, per farti volere bene da tutta la comunità davvero, ti invito a venire qui in Consiglio più spesso”.

Parole accolte di buon grado dal primo cittadino nuscano che ha replicato: “Meriti una risposta. E’ vero. Il mio disegno era fare una città di amici: ho avuto la sensazione invece che qua si sia creata una dialettica ad aiutarsi. Mi dispiace per te Gianni”. Registrata la scontata compattezza della maggioranza sulle dimissioni, il Consiglio ha proseguito i lavori come previsti dall’ordine del giorno. Votato all’unanimità, tra le altre cose, il conferimento della cittadinanza onoraria al magistrato Catello Maresca, per il suo impegno antimafia che ne fanno una figura esemplare per le giovani generazioni, e per la sua vicinanza a Nusco dove spesso ritorna per trascorrere ore di riposo.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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