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Don Gnocchi leader nella riabilitazione, presentato il report 2015

È stato presentato questa mattina, mercoledì 20 luglio, al Circolo della Stampa di Milano, il “Report 2015” (Bilancio di Missione) della Fondazione Don Gnocchi. Il volume raccoglie i dati più significativi dell’Opera istituita nel secondo dopoguerra dal beato don Gnocchi – del quale si ricorda quest’anno il sessantesimo anniversario di morte – con i risultati raggiunti, i progetti realizzati e i momenti più significativi che hanno caratterizzato l’esercizio 2015. Ne emerge una fotografia estremamente dettagliata di una realtà vasta e complessa, oggi leader nel Paese nel settore della riabilitazione, con quasi 70 anni di storia alle spalle ma sempre attenta a rispondere sempre più e meglio ai bisogni di salute delle persone più fragili.

28 Centri residenziali – con 3713 posti letto – e 30 strutture ambulatoriali in 9 regioni d’Italia e più di 5.600 operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali per accogliere, curare e assistere oltre 9 mila persone al giorno (3 milioni e 300 mila in un anno), tra bambini e ragazzi con disabilità congenite o acquisite, pazienti di ogni età che necessitano di riabilitazione in ambito neuromotorio o cardiorespiratorio, anziani non autosufficienti, malati oncologici terminali, persone con gravi cerebrolesioni acquisite o in stato vegetativo persistente.

Spigolando tra i numeri del Report, sono quasi 11 mila i pazienti ricoverati per interventi di riabilitazione specialistica ospedaliera ed oltre 580 mila i trattamenti ambulatoriali ospedalieri, con più di 140 mila assistiti. Oltre 7600 i ricoveri e più di un milione i trattamenti ambulatoriali extraospedalieri. E ancora: oltre 4200 gli assistiti in ambito socio-assistenziale (Rsa per anziani, Centri Diurni Integrati, Assistenza Domiciliare Integrata e Hospice) e più di 500 i disabili accolti nelle Residenze Sanitarie, nei Centri Diurni e negli altri servizi attivi.

Importanti anche i numeri che misurano l’attività di ricerca scientifica della Fondazione, riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) segnatamente per le strutture di Milano e Firenze: nel 2015 sono stati condotti 150 progetti di ricerca, che hanno dato luogo a 222 pubblicazioni su riviste specializzate di settore, raggiungendo un Impact Factor Normalizzato pari a 803,4.

Per quanto riguarda la formazione, 298 sono stati gli eventi realizzati (metà dei quali con crediti ECM), con oltre 52 mila ore di formazione erogate, 81 convenzioni con Università italiane e straniere e 570 gli studenti iscritti ai 7 corsi di laurea breve per le professioni sanitarie (in convenzione con l’Università degli Studi di Milano) con sede di didattica e tirocinio in Fondazione.

Passando ai risultati economici, il valore della produzione si è attestato attorno ai 266 milioni di euro, con oltre 12 milioni di euro derivanti da donazioni, lasciti ed eredità.

«Mentre i dati numerici testimoniano e declinano la salute della Fondazione – commenta il presidente della Fondazione, monsignor Angelo Bazzariquesto Report ne evidenzia l’animo, ne fotografa la vitalità, ne esprime la passione. La Fondazione deve credere in se stessa e nel proprio talento e operare nella consapevolezza che ogni difficoltà è superabile, se non ci si lascia scippare un’affidabile speranza da una prolungata crisi, che investe anche la sanità e che sembra non finire… L’importante è scovare le diverse opportunità che si offrono, per rispondere agli impellenti bisogni di salute delle persone più fragili con la professionalità e l’umanità di sempre, elementi che hanno contribuito a maturare negli anni un patrimonio di reputazione molto vasto e un’alta stima nell’operato della “Don Gnocchi».

«Il 2015 è stato un anno di profondi cambiamenti a livello centrale e territoriale – sono invece parole del consigliere delegato, Marco Campari. Oggi la Fondazione Don Gnocchi ha di fronte a sé una grande opportunità: è presente in quasi tutti i settori sanitari e sociosanitari-assistenziali del mondo dei post-acuti. La presa in carico del paziente, indispensabile per garantire la continuità assistenziale, necessita di capacità mediche e organizzative, di strumenti informatici e di interazione delle numerose risorse necessarie alla corretta definizione e attuazione del percorso sanitario-assistenziale del paziente attraverso i diversi setting operativi presenti nelle nostre strutture. Nell’interesse del paziente la Fondazione può e deve cogliere questa grande opportunità, che è straordinariamente coerente con la missione del suo fondatore e che deve oggi tradursi nell’adozione di tutti i più moderni strumenti che consentano di perseguire questo obiettivo».

Alla presentazione di Milano sono intervenuti l’economista e docente universitario Stefano Zamagni, il sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali Luigi Bobba, il segretario particolare del ministro della Salute Emanuele Calvario, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, il direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Sanità della CEI don Carmine Arice, il vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Milano mons. Erminio De Scalzi e il giornalista Ferruccio De Bortoli.

Il Report 2015 della Fondazione Don Gnocchi è disponibile online sul sito www.dongnocchi.it.

 

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