IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Di Vito Nicola Cicchetti, comitato Voria 

“Per coloro che ormai da quasi un decennio sono in prima linea per la difesa di un territorio aspro ma di una selvaggia bellezza, che riesce ad aprire cuore e mente non solo di chi quotidianamente li vive, l’adozione da parte della Giunta della Regione Campania della delibera n. 533 del 04 ottobre rappresenta non solo un riconoscimento per gli sforzi profusi finalizzati ad ottenere un atto che era ed è dovuto ma, soprattutto, il riconoscimento di un principio educativo ormai desueto che non sembra avere patria in questo mondo dove l’attenzione all’interesse, all’affare che deve produrre facilmente e senza sforzo reddito, la fa da padrona.

Aver infatti sancito che quando si entra in casa d’altri si bussa con delicatezza alla porta, chiedendo permesso e, soprattutto, avendo rispetto per le ricchezze che tale casa possiede e non nasconde, oltre che un principio giuridico rappresenta, e lo ribadiamo, il fondamento della buona educazione e quindi del vivere civile.

L’amarezza che colpisce forse non solo chi scrive è che l’etica, la ragionevolezza, l’educazione non riescono a trovare la loro ragione d’essere nei comportamenti di chi, per ruoli e funzioni ricoperte, dovrebbe sempre avere quale “faro illuminante” della propria azione amministrativa. Per ritrovare nell’azione amministrativa l’applicazione di tali   valori morali ci siamo ridotti a dover pretendere una cogente norma ad hoc.

Dopo anni di “lotte” finalizzate a regolamentare il rilascio delle autorizzazioni per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per porre fine all’eolico selvaggio è finalmente giunta la delibera n. 533 del 04.10.2016 pubblicata sul Burc n. 22 del 21.11.2016 ad oggetto: “criteri per la individuazione delle aree non idonee all’installazione di impianti eolici con potenza superiore a 20 kw, ai sensi del comma 1 dell’articolo 15 della legge regionale 5 aprile 2016, n.6″.

E’ un risultato da scrivere all’azione incessante ed incalzante del “coordinamento dei comitati” che in Irpinia si battono a tutela del paesaggio e contro “l’eolico selvaggio”. La nostra azione, ovviamente continuerà, vigileremo affinché i Comuni, nel rispetto della Delibera 533/2016 si dotino “entro il termine di 90 giorni dall’adozione del presente atto e prima del rilascio di nuove autorizzazioni all’istallazione, devono procedere all’approvazione del PEC – Piano Energetico Comunale”;

– riscuotano: “l’onere economico a carico di tutti i soggetti autorizzati, in favore del Comune ove l’impianto è ubicato, pari al 3% dei proventi, comprensivi degli incentivi vigenti, derivanti dalla valorizzazione dell’energia elettrica prodotta annualmente dall’impianto (punto 9 D.M. 10/09/2010), somma da utilizzarsi con esclusiva finalità di ristoro di carattere ambientale e territoriale, in ossequio alla vigente normativa.” per mitigare lo scempio ad oggi compiuto;

– che le conferenze dei servizi Regionale e Comunali si concludano nel rispetto del deliberato che prevede che: “Tutti i procedimenti amministrativi non conclusi alla data di entrata in vigore della Legge Regionale n. 6/2016 ovvero avviati dopo tale data sono conclusi in conformità alle disposizioni dettate dal presente provvedimento”;

– ma soprattutto non fermeremo la nostra azione e chiederemo la rivisitazione di tutte quelle autorizzazioni che hanno consentito l’istallazione di aerogeneratori, cavidotti e elettrodotti su terre gravate da “usi civici” e il ritorno delle terre civiche alla originaria destinazione e godimento dei cittadini.