Eventi estivi, un bel problema per l’Irpinia

Non è un problema di poco conto, perché le manifestazioni estive fanno girare un bel po’ di economia in un’Irpinia che non vive di spettacoli tutto l’anno. Ossigeno per commercianti, ma anche per piccoli e grandi produttori agricoli. Visibilità per Comuni e imprese. Il problema è quello delle manifestazioni pubbliche, settore in cui il Ministero dell’interno (Dipartimento Pubblica Sicurezza) è intervenuto con la circolare del 7 giugno 2017 dopo la tragedia di Piazza San Carlo a Torino.

Sono diversi i punti su cui gli organizzatori degli eventi (pubblici e/o privati) dovranno fare molta attenzione. Per esempio dovranno valutare la capienza effettiva delle aree di svolgimento dell’evento, per evitare il sovrannumero. E suddividere, nel caso, l’area interessata in settori. Oppure garantire percorsi separati di accesso all’area e di deflusso del pubblico. Indicare bene i varchi, per non parlare dei piani di emergenza e di evacuazione. E si dovrà anche provvedere meglio alla sosta dei mezzi di soccorso. Attività normali, ma abbastanza complesse per piccole realtà che per esempio non hanno vigili urbani a sufficienza. Attività che dovranno anche essere concordate con la Prefettura.

Negli ultimi anni non si può parlare di grosse criticità in Irpinia. Ma più volte, complice anche la gratuità di molti appuntamenti, le piazze e in generale diversi spazi hanno fatto registrare numeri altissimi con un sistema di sicurezza blando. Ora si cambia. Per molti c’è il rischio di annullare o bloccare una manifestazione, con conseguenti danni economici. Ma se ci fossero problemi seri alle persone le conseguenze sarebbero ben peggiori. In quanto a spazi, la provincia di Avellino non è messa benissimo. Un concerto affollato nella piccola piazza di un piccolo borgo, magari con un unico varco, sarebbe difficile da immaginare alla luce di quanto previsto dal Viminale.

E quindi le direttive da Roma non vengono prese bene dai frequentatori di concerti e nemmeno da qualche amministratore. “La festa è finita – ha scritto il sindaco di Cassano, Salvatore Vecchia -. Dopo i fatti di Torino sono state emanate direttive molto stringenti in fatto di misure di sicurezza. Ho adottato un provvedimento col quale autorizzo i festeggiamenti in occasione della Madonna del Carmine e indico la motivazione della disapplicazione di misure esorbitanti che di fatto impedirebbe qualunque evento a carattere locale. Ma i problemi non sono finiti. In vigore dal 23.06.17 una norma che impone agli organizzatori di accollarsi anche il costo della polizia municipale“. 

Dura lex sed lex? In linea di massima sì, anche se ovviamente c’è chi bolla la norma come poco chiara o comunque interpretabile. O ancora, si pensa che l’evento di paese non sia quello di una città. Staremo a vedere, ma intanto un primo concerto è già stato bloccato prima della fine della scaletta. 

 

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