Categories: Politica

‘Forza Italia riparta dai territori’, la sfida di Di Cecilia e Sibilia

Un’assemblea pubblica, quella organizzata a Sturno da Franco Di Cecilia, utile da un lato a ringraziare i quasi 6000 elettori che l’hanno sostenuto alle ultime elezioni regionali e, dall’altro, affilare le unghie e ripartire con un nuovo percorso tutto da reinventare.

Non una sfida in solitaria, però, un percorso condiviso con chi, nell’auditorium del centro ufitano, ha fatto ben notare la propria presenza: il senatore Cosimo Sibilia. Il primo ad ammiccare quando Di Cecilia comincia a ripercorrere due tappe particolarmente strategiche della sua lunga campagna elettorale interamente trascorsa in camper:« Ad Ariano – spiega –, quando seppero della mia candidatura, mi dissero di non correre perché la campagna elettorale sarebbe stata troppo costosa ed anche perché venivo da Sturno, un piccolo paese. A Fontanarosa, invece, mi fecero notare che la lista che sosteneva il presidente sarebbe stata troppo più forte perché ospitava tre consiglieri uscenti. A quelle persone ricordo che, la coppia di consiglieri che si presentava in tandem, ha raccolto, insieme, due terzi dei miei voti e che, il loro collega uscente, proveniente da Ariano, sostenuto da un ex Ministro e da un intero istituto di ricerca, ha avuto ancor meno consensi. Una piccola rivincita – ammette – me la sono presa».

L’ascia di guerra con Gambacorta e Petroccione, l’uno sindaco di Ariano l’altro di Fontanarosa, già indicati come «i traditori» della scorsa tornata proprio da Sibilia, e con i rappresentanti della lista «Caldoro Presidente», non è certamente sotterrata nonostante lo stesso Di Cecilia faccia più volte appello all’unità come unico strumento per ricostruire il partito:« E’ proprio grazie alla coesione – spiega – che il centrodestra ha vinto alle scorse elezioni provinciali. Per la poltrona di Palazzo Caracciolo fu proposto il miglior candidato possibile ma spesso ci si dimentica che fu Cosimo Sibilia l’ artefice di quella scelta».

Di Cecilia si commuove nel ricordo dello scorso 16 settembre, giorno in cui, racconta:« mi recai personalmente a casa del sindaco morente di Guardia Lombardi per chiedergli una firma proprio a sostegno di Gambacorta, poi feci tappa a Morra e Vallesaccarda. Ci fu un lavoro di squadra, ma – si chiede – quella solidarietà, alle elezioni regionali, perché non è stata ricambiata?». Nonostante non risparmi le stoccate, Di Cecilia specifica di voler mettere a tacere le polemiche interne a favore di una nuova strada comune che, però, riparta dai territori:« Dobbiamo riorganizzare il partito, a tutti i livelli, tenendo conto che in Irpinia il risultato è stato buono pur considerando che ad Avellino, come a Salerno, ci sono delle specificità che si chiamano da una parte De Mita, dall’altra De Luca». Se nel centrosinistra ci sono i rottamatori, Di Cecilia si propone di creare i «ricostruttori» che – spiega – «sappiano agire ed operare coinvolgendo i giovani e i meno giovani. Noi – continua – siamo per un partito irpino che selezioni sul campo la propria classe dirigente, siamo del tutto contrari ai neocolonizzatori napoletani che godono di complicità locali». Cosimo Sibilia e Franco Di Cecilia sono pronti, dunque, a «posare la prima pietra del nuovo percorso di Forza Italia».

Una strada che si intreccia nei territori e che non contempla l’ipotesi del commissariamento:« Questa idea – spiega il senatore – non è mai stata tra le cose serie e per me ha parlato il coordinatore regionale del partito per il quale non sono mai stato in discussione. Il commissariamento è sempre stato solo nella mente di qualcuno. Forza Italia ad Avellino ha ben figurato e sottolineo, inoltre, che la lista del presidente, costituita per avere più voti di noi, ha avuto una sonora sconfitta».

Non un’ investitura ufficiale a successore di Sibilia, dunque, quella toccata ieri sera a Di Cecilia: «Non aspiro ad alcuna leadership – chiarisce -, prima di ricostruire la cima sarebbe meglio restaurare la base altrimenti – chiosa – si rischia di essere a capo di un partito inesistente»

Maria Stanco

Nasce a Sturno nel 1984, tra il rumore delle forchette che proviene dal ristorante dei genitori. Studia “Relazioni Internazionali” a Napoli. Su “Tusinatinitaly.it” il primo lavoro da giornalista. Pubblicista dal 2011 mentre scrive sulle pagine di “Buongiorno Irpinia”. Conduce per un anno il Tg di “MediaTre”. Da qualche tempo è ritornata alla carta stampata, sul quotidiano “Il Mattino” e presto, promette, ricalcherà anche i campi di tennis.

Recent Posts

Bisaccia, Marcello Arminio vince ancora

Marcello Arminio si conferma sindaco ancora una volta a Bisaccia. Staccata di un centinaio di…

6 giorni ago

Le elezioni a Morra De Sanctis, vince Fiorella Caputo

Per la prima volta c’è una donna alla guida di Morra De Sanctis. Fiorella Caputo…

6 giorni ago

Cassano Irpino, per Vecchia il quarto mandato

Dopo il risultato per la Lega alle Europee, superiore al 50 per cento nel piccolo…

6 giorni ago

Sant’Andrea di Conza, D’Angola fa poker

Era solo questione di quorum per Gerardo Pompeo D’Angola, unico candidato sindaco in lizza dopo…

6 giorni ago

Scuola: ricorso al Tar respinto, per Lioni e Caposele inizia l’era ‘Pertini’

La prima sezione del Tar di Salerno ha respinto il ricorso presentato dall'Istituto superiore "F.…

2 settimane ago

Concorso Bacco e Minerva 2024, cinque podi per la Scuola enologica di Avellino

L’Istituto Tecnico Agrario ‘F. De Sanctis’ di Avellino sale cinque volte sul podio nella cerimonia di…

1 mese ago