Nato a Boscoreale 70 anni fa. Luigi Ciaravola è noto da decenni come Gigione, un personaggio costruito sui palchi della provincia italiana. Concerti affollatissimi, fan club, una lingua di confine tra il campano e l’italiano. Cantautore e intrattenitore televisivo, ora Gigione è anche protagonista di una pellicola uscita in molte sale in giro per il Paese in questi giorni. Essere Gigione, del giovane regista beneventano Valerio Vestoso. Un documentario che mostra il cantante napoletano nella vita privata e durante gli spettacoli cercando di spiegarne il successo. Quello di un fenomeno complesso alimentatosi dell’Italia che racconta nelle sue canzoni e da decenni lo segue ovunque. Questa sera la presentazione del film a Lioni, al Multisala Cinema Nuovo.
Gigione era già stato a Lioni?
Ho fatto qualche concerto qua, ma negli anni ’86-88 quando è uscita la Campagnola, subito dopo il Maurizio Costanzo show.
Pieni anni Ottanta, piena ricostruzione post terremoto. Alle nostre spalle, accanto al totem di Essere Gigione, c’è quello del docufilm su De Mita, animale politico. Gigione è un animale del palcoscenico, potremmo dire, e a differenza del politico di Nusco ancora oggi riesce a parlare alle masse e ai giovani. Come se lo spiega?
Gigione è un artista completo. Il suo genere accontenta tutti. E’ un pranzo completo: antipasto, primo, secondo, contorno. Tratto un po’ di tutto, la mia musica riesce a superare le distanze generazionali e per questo piace ai giovani, alle loro mamme, agli anziani. Questo è il segreto del mio successo.
Un genere definito spesso trash…
La mia musica è anche cultura. C’è tanta gente che sta studiando Gigione, questo fenomeno che dura da decenni, amato alla grande. Qualcuno dice trash? Per me non è così.
Essere Gigione rappresenta la consacrazione definitiva?
Stiamo ricevendo consensi da gente competente, testate nazionali. In molti stanno apprezzando Luigi Ciaravola sul grande schermo, nonostante io non sia un attore.
Non c’era un copione?
No no, è nato tutto in modo casareccio, spontaneo. Valerio Vestoso è un mio grande fan e mi ha corteggiato per un anno. Il risultato è stato positivo se anche la rivista Rolling Stone ci ha assegnato 7,5. Un bel risultato. Poi certo è il pubblico che decide il successo. Non è facile oggi portare la gente al cinema, è moscio… e il mio non è un film, ma un documentario sulla mia vita da quando avevo otto anni. Ti posso assicurare però che ci stanno accogliendo bene nelle grosse città: faremo Roma, Milano, Ancona, Bologna. Ieri sera si parlava di noi su Raidue.
Dobbiamo aspettarci un bis del Gigione attore?
Un bis si potrebbe fare, magari concentrandosi su una storia delle mie canzoni come la Campagnola. Vedremo…
Grazie.
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