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Gionathan, parrucchiere a Lioni: ‘Non demordo, ma dateci subito le linee guida’

“Voglio incoraggiare i miei colleghi a non demordere. Siamo artigiani e creativi, ci riprenderemo, ma dobbiamo sfruttare questo tempo di inattività per far emergere tutte le nostre potenzialità”. Gionathan Contino ha un salone a Lioni. 27 anni e tanta voglia di lavorare, ha scelto il mestiere di parrucchiere da giovanissimo e in pochi anni la sua attività è diventata un punto di riferimento per tanti, anche dei paesi limitrofi. Per lui e per i suoi colleghi, la possibile riapertura potrebbe arrivare il 1 giugno. Almeno stando alle dichiarazioni del presidente del Consiglio nella diretta di ieri sera.

“Lunedì 1 giugno, il giorno dopo è festivo. Ho la sensazione che il ritorno al lavoro per noi potrebbe slittare ancora – dice -. Servono quanto prima una data certa e delle linee guida dettagliate. Tre mesi ad attività ferme, con contributi ai dipendenti, bollette e affitti da pagare non sono roba da poco. I 600 euro del Governo non bastano. Meno male che almeno in Campania, sebbene ancora non siano arrivati, c’è il bonus da 2000 euro che ci permetterà di restare a galla. Sono in contatto con colleghi di Milano e Venezia ed è davvero complesso per loro far fronte alle spese”.

Tra bollette, affitto e contributi per una attività come la sua, in un contesto come Lioni, in due mesi si spende qualche migliaia di euro. Ma nuove uscite iniziano a pesare sui conti mensili. Per i soli prodotti dedicati alla sanificazione e per i dispositivi di sicurezza almeno 500 euro al mese, poi bisognerà probabilmente acquistare delle macchine specifiche per i locali e per le spazzole: prezzo 700 euro per 60 metri quadrati. Se il salone è più grande, ne servono due.

“Sarebbe utile che ci comunicassero le misure da adottare quanto prima. Diffondere linee guida una settimana prima potrebbe essere tardi per reperire il tutto – spiega –. Quello che ci aspetta è sicuramente una vestizione in stile ospedaliero, come se fossimo degli infermieri. E credo che uno dei motivi per i quali ci tengono ancora chiusi sia proprio l’incertezza su quante persone far accedere contemporaneamente. Se si adotta la linea un cliente a dipendente è un conto, se ci chiederanno di far entrare un cliente ogni 40 metri quadrati, i nostri dipendenti dovrebbero restare a casa e non sarebbe affatto bello. Noi stessi andremmo in difficoltà perché ad esempio per fare un colore servono due ore di posa, due ore nelle quali non possiamo trattare altre persone”. 

Gionathan è anche attivissimo nel settore della formazione. “Ho tenuto tanti corsi in giro per l’Italia in questi anni. Credo che per mancanza di tempo e per le limitazioni agli spostamenti anche la formazione per parrucchieri diventerà a distanza. E non dimentichiamo che molte aziende del settore stanno riconvertendo la produzione dalla cosmesi ai prodotti sanitari, altro elemento non di poco conto”.

In questi due mesi comunque il giovane hairstylist non si è dato per vinto e ha cercato di curare ugualmente i suoi clienti, sebbene a distanza. “Ho realizzato per l’azienda che mi impegna nella formazione delle videopillole per l’utilizzo a casa dei prodotti. Farò altri videotutorial per i miei clienti. Sto conservando i rapporti con loro via whatsapp per trattarli singolarmente, ovviamente il servizio è gratuito. Ho iniziato a raccogliere le prenotazioni: ho già oltre 150 richieste, ma in assenza di certezze ancora non posso ricontattare le persone per fissare gli appuntamenti – racconta -. Le videochiamate potranno essere utili a capire il reale stato della capigliatura e valutare i tempi del servizio. Consiglio però a tutti di non esagerare, di non fare cose che potrebbero arrecare danni irrimediabili o quasi al capello. Il colore biondo, per intenderci, può essere fatto solo da professionisti”.

Infine, un monito: “Da Nord a Sud abbiamo un comune timore, come categoria. Bisogna fare attenzione all’abusivismo, a chi per disperazione va in casa a fare i capelli senza garantire adeguata igiene e lavorando a nero”. 

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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