Spettacoli e cultura

I chilometri della sciarpa rosa, 8 marzo della prevenzione

Quanto amore è stato sferruzzato”, quanti chilometri di lana rosa sono stati cuciti a mano… si scoprirà l’8 marzo, quando a Lioni si terrà la manifestazione della sciarpa rosa organizzata dalle Amdos e Amos irpine insieme al medico Carlo Iannace. La terza tappa del treno dell’8 marzo, organizzato dalla regione Campania in collaborazione con Ferrovie dello Stato e diverse associazioni. Terza fermata, dopo quella di Avellino dedicata alle vittime del femminicidio con l’inaugurazione della panchina rossa, la prima posta in una stazione ferroviaria, e dopo la sosta successiva a Lapio per parlare di imprenditoria femminile con le Donne del vino. A Lioni si parlerà invece di prevenzione e si farà festa, nella giornata internazionale della donna.

Ma la festa era cominciata già da settimane con il lancio dell’iniziativa, divenuta virale, della sciarpa rosa. In poche settimane sono stati davvero tanti i chilometri di sciarpa raccolti. C’è chi ne ha lavorato un metro, chi dieci, chi molti di più. Uomini, donne, dai giovani alle persone più anziane, in tantissimi e da tutta l’Italia. Persino dagli States hanno contribuito alla sciarpa della solidarietà che, al di là del raggiungimento o meno del Guinness World Record, simboleggia innanzitutto l’unione nella lotta contro il cancro al seno e l’importanza della prevenzione, ma anche del supporto fondamentale di chi ha già affrontato e superato il percorso della malattia.

In quei chilometri c’è il contributo delle scuole, di palestre e associazioni sportive, di compagnie teatrali e scuole di danza, di casalinghe e impiegate, delle detenute dell’istituto penitenziario di Bellizzi. C’è la mano della nonnina di 103 anni, la più anziana tra coloro che hanno partecipato. Innumerevoli gomitoli di lana sono stati srotolati e lavorati per dare forma al caldo abbraccio lungo chilometri e delle diverse tonalità del rosa, come diverse sono le personalità di chi ha contribuito. Nel percorso dalla stazione alla piazza, alcuni scatti testimonieranno, come già è avvenuto in queste settimane sui Social, la passione e l’amore con cui è stata lavorata la lana. Una sciarpa rosa destinata ad essere ricordata nella storia dell’Irpinia per la grandezza della macchina che in migliaia hanno messo in moto per lasciare un segno che sia più forte delle cicatrici di un intervento chirurgico.

Sabina Lancio

Ha da poco conseguito la laurea magistrale in Teoria dei linguaggi e della comunicazione audiovisiva all'Università degli studi di Salerno. Le piace scrivere e, in generale, lavorare nel mondo della comunicazione, conoscere nuove persone e intraprendere nuovi percorsi.

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