Le parole di un magistrato come Rosario Cantelmo non sono mai casuali. Ieri a Sant’Angelo dei Lombardi il procuratore di Avellino ha lanciato un appello ai cittadini altirpini per la difesa dell’ambiente. “Mi è sempre piaciuta la definizione di Alta Irpinia come altra Irpinia perché ritengo sia una zona meravigliosa. Ma è comunque a rischio. Fermo restando l’impegno dei magistrati e delle forze dell’ordine, le persone che abitano questi luoghi devono essere attente nel partecipare e nel denunciare. Se si va insieme nella stessa direzione si può sicuramente vincere“. Denunciare e partecipare dunque. Ed è chiaro che la partecipazione vada intesa in senso più ampio. Partecipare: alla Cosa pubblica, nell’associazionismo, rendendosi protagonisti dei processi di sviluppo. La riflessione di Cantelmo appare quasi chirurgica anche se sussurrata in maniera velata, senza quindi travalicare compiti e ruoli. Chirurgica perché cade non un momento particolare per l’Altra Irpinia.
Alle ultime elezioni politiche si contavano su un mano i candidati provenienti dall’area: giusto due-tre in posizioni visibili. Non che un parlamentare possa fare miracoli; non che il vincitore di collegio, l’arianese Generoso Maraia, abbia manifestato disinteresse per i paesi dell’acqua e delle montagne. Ma si può tranquillamente dire che la stagione del protagonismo altirpino in politica abbia subìto uno stop. Per molti questa assenza potrebbe anche risultare positiva o salutare. Ma il dato c’è, soprattutto se oltre alla stagione della rappresentanza ai livelli “alti”, sembra sul viale del tramonto anche la stagione dei sindaci, di quelli che manifestavano per chiedere servizi o per difenderli.
Cantelmo invita alla partecipazione perché sa bene che le realtà associative presenti su questo pezzo di territorio abbiamo meno forza, oppure meno presenza, rispetto al capoluogo e al suo hinterland. Per intenderci qui non c’è Libera, mentre i comitati a difesa dell’ambiente appaiono un grande arcipelago di piccole realtà che difficilmente fanno rete.
Hanno fatto rete i Comuni, si dirà, tramite il progetto pilota. Ma intanto registriamo che altrove si dà seguito all’Istituzione dei distretti turistici, è il caso del Partenio e di Taurasi che si presenta sabato. Qui invece no, nonostante il versante che da Volturara-Montella a Lacedonia-Monteverde abbia le potenzialità – in teoria, molto in teoria – per portare avanti svariati ragionamenti in chiave turistica. Il partecipare di Cantelmo può essere raccolto anche in questi ambiti, perché non è concepibile e non è giusto che il tavolo dei 25 sindaci non sia itinerante, pubblicizzato e dunque partecipato.
Purtroppo ci troviamo pure con la concomitanza delle elezioni amministrative: ben 7 i consigli comunali che si rinnovano. Ma se la scadenza può essere una scusa per gli amministratori alle prese con legittime strategie pre-campagna elettorale, non può essere un ostacolo per ciò che resta della società civile. E allora aspettiamo un sussulto, uno scatto, un atto di coraggio da parte di qualcuno. Si tratta di stimolare le Istituzioni, in questi anni lasciate indisturbate nel disegnare uno sviluppo a medio-lungo termine mentre nel breve si lascia questa terra senza troppi rimpianti.
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