L’annuncio della costruzione di un impianto di compostaggio a Conza della Campania provoca la reazione dell’associazione “Io voglio restare in Irpinia” che invia una dura nota contro la decisione delle amministrazioni.
“Dai giornali apprendiamo la notizia che i lungimiranti sindaci irpini, Grillo e Cappiello, hanno affermato che non ci sarà nessun impatto ambientale, così per tranquillizzare i propri cittadini. Peccato che i fattori che influenzano l’impatto ambientale di un impianto di compostaggio sono strettamente correlati al tipo di materiale (ancora non è noto) che l’impianto dovrà trasformare in compost, dalla quantità di rifiuti da trasformare e da “come” verrà gestito l’impianto. Questa frase viene detta a dei cittadini che ogni giorno vivono in un territorio devastato da cave e pale eoliche, un territorio che, nel raggio di cinque chilometri ha già due impianti (Castelnuovo e Teora), uno dei quali, quello di Castelnuovo, già sotto sequestro e che ha visto l’alternarsi di numerose proteste da parte delle popolazioni dell’Alta Valle del Sele. L’impianto poi nascerà in prossimità dei centri abitati di Conza e Sant’Andrea di Conza (la località scelta è Tortorino) e sarà vicinissimo ad abitazioni residenziali. Il tutto è in contrasto col PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico) provinciale. Inoltre, l’amministrazione comunale di Conza si è già proposta affinché si realizzi, sempre a poche centinaia di metri dal confine Santandreano, un’altra opera altamente impattante: una centrale di accumulo dell’energia prodotta da un parco eolico di 34,5 MW (ogni torre ha un’altezza di 180 m) in prossimità dell’Oasi WWF e del Parco Archeologico di Compsa. La realizzazione di tale parco eolico (già autorizzato) è attualmente sospesa; la sospensione è prevista fino alla risoluzione della controversia, attualmente in Consiglio di Stato, con il Comune di Sant’Andrea di Conza.
Siamo molto preoccupati per lo scenario che si prospetterebbe nell’eventualità in cui i progetti dei sindaci Irpini vadano in porto. Crediamo che la politica dei nostri paesi dovrebbe porsi come priorità la salvaguardia dell’ambiente e non la sua distruzione per l’arricchimento di poche tasche. Ci chiediamo, questo genere di interventi a chi giova? Di certo non alle popolazioni già vessate da un’emigrazione così preoccupante, da un tasso altissimo di disoccupazione, dal lento smantellamento del welfare e dei servizi primari. Di questo crediamo debbano occuparsi i nostri Sindaci. Di come rimettere in piedi un modello di sviluppo che parta dalla tutela e valorizzazione del territorio, che si occupi dei problemi e delle esigenze delle popolazioni, che miri al ripopolamento e alla piena occupazione. Per questo, invitiamo tutti i cittadini (non solo quelli dei paesi interessati direttamente) a mobilitarsi e ad imporre le proprie priorità che forse non sono condivise da alcuni sindaci”.
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