Ims-Bitron, Gargani: ‘Il sindaco ha visto porte chiuse, noi le abbiamo aperte’

“Dove il sindaco di Morra ha visto una porta chiusa noi abbiamo visto uno spiraglio e tanto abbiamo bussato fin quando la porta si è aperta. Ora possiamo dire che finalmente è stato scongiurato il rischio di trasferimento dell’azienda”. Si toglie qualche sassolino dalla scarpa il capogruppo di opposizione a Morra De Sanctis, Angelo Gargani. Il suo commento arriva a margine dell’incontro a Napoli sul caso Ims-Bitron. Una vertenza che si è aperta per uno scontro tra le due proprietà sull’utilizzo del capannone. Una questione, all’apparenza, abbastanza strana che però stava portando al trasferimento di Ims con oltre 70 posti di lavoro a rischio.

Ims

Oggi dunque il vertice è andato bene, perché anche l’Asi è entrata nello specifico promettendo un interessamento.

A Napoli c’erano pure i vertici Bitron (proprietari del capannone). Una buona notizia dopo l’ultima assenza. E c’erano anche i sindacati, che hanno polemizzato per non aver preso la parola.

 

“Il presidente della commissione Marrazzo ha aperto i lavori dando immediatamente la parola alla Bitron con il dott. Pavarino che ha dato la disponibilità a favorire un’intesa per una proroga del fitto del capannone ed ha invitato il Sig. Di Bari proprietario della Ims a prendere contatti con l’amministratore delegato della Bitron. A questo punto il presidente Marrazzzo ha dato la parola al dott. Gargani consigliere comunale di Morra de Sanctis che nel suo breve intervento ha auspicato una costruttiva intesa fra le parti”. Così i Segretari Di Fim, Fiom, Uilm, Uglm, Pasquale Ziviello, Sergio Scarpa, Gaetano Altieri, Antonio Oliviero.

 

La nota dei sindacati

“Abbiamo chiesto dopo i primi due interventi di offrire al dibattito un nostro contributo come rappresentanti dei lavoratori, richiesta inoltrata anche nel precedente incontro e negata da parte del presidente Marrazzo, e ci è stato risposto che con il contributo del sindaco di Morra de Sanctis e del Sig. Di Bari si poteva concludere l’incontro e non riteneva utile ascoltare la parte sindacale liquidando la riunione con una battuta e cioè che per la seconda volta avrebbe saltato il pranzo per concludere gli incontri della Ims”.

A questo punto i Segretari della FIM della FIOM della UILM e della UGL hanno abbandonato polemicamente la riunione in quanto come ribadito al tavolo dagli stessi Segretari Altieri, Scarpa, Ziviello e Oliviero, “non può essere tollerato l’atteggiamento della commissione lavoro che prima ci convoca ufficialmente e poi ci nega la parola, e questo avviene per la seconda volta sulla stessa vertenza. Il triste episodio di oggi dimostra come la politica sia distante dai problemi della gente, e come queste riunioni di commissioni siano più di facciata e non di sostanza. Vogliamo ricordare al Presidente Marrazzo che lui farà anche una “vita da cani” saltando il pranzo qualche volta, ma gli incontri che si fanno presso la sua commissione il più delle volte vengono richiesti perché tanti poveri disperati rischiano attraverso la perdita del posto di lavoro di non poter fare più ne’ il pranzo ne’ la cena. Non ascoltare la parola dei rappresentanti dei lavoratori per due volte di seguito dopo averli convocati, mette in evidenza la superficialità con la quale si affrontano vertenze delicate come questa. Avremmo volentieri spiegato al Presidente Marrazzo che oggi, e il tempo purtroppo ci darà ragione, è stata messa un’ulteriore toppa, ma il problema appare solo rinviato e senza una soluzione strutturale del capannone la Ims rimarra’ in bilico, mentre la Bitron continuerà a speculare sul fitto dopo aver costruito l’opificio con i soldi del terremoto. Si sarebbe dovuto partire da queste considerazioni per iniziare un dibattito utile, ascoltando magari anche il parere dell’Asi presente al tavolo, ma tutto questo ahinoi entrava in conflitto con lo stomaco di Marrazzo”.

A

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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