Politica

Inquinamento, Ciampi: ‘Serve un piano antismog per l’Avellinese’

Serve un piano antismog per  l’Avellinese, ci sono le risorse regionali disponibili, ma non bisogna più negare l’evidenza”. Così in una nota il consigliere regionale dei 5 stelle, Vincenzo Ciampi, che interviene sulla questione inquinamento in città e nell’hinterland.

Resto basito come le amministrazioni locali davanti a preoccupanti fenomeni documentati scientificamente come l’aumento dei tassi di inquinamento da polveri sottoli dell’Avellinese continuino a ignorare misure drastiche o addirittura a negare che il fenomeno sia tanto grave mettendo in  dubbio l’accuratezza delle misurazioni”, scrive Ciampi.

Nella mia recente interrogazione a risposta immediata alla giunta al question time in Consiglio regionale, ho ricordato come sia stato aggiornato il piano di tutela della qualità dell’aria che reca misure  per l’abbattimento delle emissioni in atmosfera incidenti sulla qualità dell’aria fino al 2030. La mia richiesta su quali misure intendesse adottare la giunta rispetto ai dati  preoccupanti derivanti dalle rilevazioni effettuati dalle centraline di monitoraggio dell’Arpac, mi è stato  chiarito che  in ordine all’inquinamento da polveri sottili nell’area Avellinese (in special modo Valle dell’Irno e  Valle del Sabato), l’Arpac ha comunicato che negli ultimi anni è stato superato il limite di legge per quanto riguarda i giorni con valori superiori a 50 microgrammi metro cubo; che le principali fonti di emissioni di polveri sottili sono i riscaldamenti domestici, il traffico e gli abbruciamenti (nuovamente diffusi dopo la scadenza del 20 settembre 2021 del relativo divieto regionale) e che le condizioni meteo-ambientali e la morfologia favoriscono il ristagno di inquinanti in caso di alta pressione e inversione termica.

Mi è stato anche comunicato che   per le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria di Avellino e di Solofra, nel periodo 1° gennaio – 1° novembre 2021, il numero di giorni in cui il valore medio giornaliero della concentrazione di PM10 ha superato il limite di 50 p-g/m3, la concentrazione media del PM10 e la concentrazione media del PM2,5.

Esistono misure da applicare immediatamente per  limitare il traffico più inquinante soprattutto in corrispondenza con particolari situazioni meteo che acuiscono gli effetti delle polveri sottili. La Delibera attuativa della Giunta Regionale n. 23 del 19.01.2021 è la base dalla quale partire per emettere ordinanze che vietino la combustione di qualsiasi tipologia all’aperto; l’utilizzo di generatori con la classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle; la sosta per tutti i veicoli con motore acceso e potenzino i controlli riguardo il rispetto del divieto di utilizzo degli impiantì termici a biomassa legnosa, di combustioni all’aperto e di spandimento dei liquami. Esistono risorse regionali per finanziare le sostituzione di caldaie e camini, per acquistare auto a basso impatto (con esenzione per cinque-sette anni delle tasse automobilistiche).

Si ci fermiamo a negare il fenomeno allora vuol dire che non ci accorgiamo dei danni che si stanno producendo. In ballo è la salute di chi abita la Valle del Sabato, se non fosse ancora chiaro. Lo dicono i risultati dell’Istituto Zooprofilattico che nella ricerca Spes ha individuato gravissime presenza di inquinanti nel sangue dei volontari sottoposti alla ricerca. Le associazioni ambientaliste, oltre venti, hanno presentato un proprio appello in prefettura nelle ultime ore. Servono interventi immediati, sono a disposizione per fornire aiuto alle amministrazioni pubbliche interessate alle tematiche e ai relativi incentivi regionali”.

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