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Irpinia: il turismo cala nonostante l’aumento delle offerte

Per la provincia di Avellino uno scenario per nulla positivo quello descritto nello studio “L’Irpinia nella competizione degli anni 2000: demografia, economia, territorio”, curato da Lorenzo Bellicini, direttore tecnico di Cresme Ricerche, e presentato al primo incontro del ciclo “Il Governo del Territorio per uno sviluppo sostenibile della Campania”. L’obiettivo, quello di incontrare le comunità locali e informare sulle iniziative che la Regione sta intraprendendo, al fine di costruire un dialogo intorno a temi importanti per il rilancio dell’economia e dell’occupazione, e per lo sviluppo del territorio.

Il tour regionale parte proprio dall’Irpinia, dove la situazione non è delle più rassicuranti, dalla deriva demografica alla perdita del Pil. Avellino ultima nella regione Campania con nascite in diminuzione del 20%. Per quanto riguarda il saldo migratorio, dal 2002 al 2017 si sono registrate 8128 cancellazioni e 6000 arrivi: “un territorio che perde capacità attrattiva – ha commentato Bellicini -. Un andamento negativo della popolazione rispetto al resto della regione, considerando anche il fatto che tra il 2018 e il 2030 Avellino perderà circa 3000 persone l’anno se non cambia la situazione”. Altro dato rilevante è l’aumento degli ultra 65enni in provincia, il 33% nel 2018 salirà al 46% nel 2030 e al 60% nel 2040, ma vanno diminuendo le persone in età di lavoro. Così come cala il Pil, con una perdita del 16% tra il 2007 e il 2016. In questo quadro emerge anche la questione lavoro: gli occupati nel 2008 erano 150000, per scendere nel 2011 a 134000 e arrivare oggi a circa 147000. “Disoccupazione da sempre argomento legato al Sud, dove l’agricoltura ha sicuramente recuperato, ma l’industria ha perso molti occupati. Il commercio è in crescita ma gli altri servizi sono in diminuzione, così come lo è il turismo. Ad Avellino gli arrivi sono diminuiti del 24%, nonostante l’aumento delle offerte turistiche e delle attività ricettive”, ha continuato il direttore di Cresme. “Dati in controtendenza – ha spiegato – sia rispetto a quanto accade in Campania che al contesto nazionale”. Ma il ricercatore, numeri alla mano, ha dimostrato che la nostra regione, nonostante la crescita degli ultimi anni, è ancora molto dietro rispetto ad altre realtà regionali. “La Campania fa 9,5 milioni di presenze internazionali l’anno, il Trentino 29. La sola provincia di Bolzano ne registra 22 – ha concluso – In vista dell’incremento dei flussi turistici nel Mediterraneo nel prossimo decennio, bisogna attrezzarsi per attrarre visitatori”.

Uno studio del territorio con una lettura distaccata di chi non è del territorio, ma che aiuta a capire alcune cose importanti anche in vista del cambiamento dei prossimi mesi, che vedrà il capoluogo, l’unico in Campania, di nuovo protagonista delle amministrative. “Governo del territorio e sviluppo sostenibile sono temi fondamentali, quasi etici – ha dichiarato il Commissario prefettizio di Avellino Giuseppe Priolo -. In città ci sono distruzione, scempi urbani e paesaggistici, inquinamento ambientale e abbandono di patrimoni edilizi”. Poi l’appello agli architetti, ai quali ha chiesto impegno nella realizzazione di opere per una città più vivibile, con la collaborazione dei cittadini. “In questa nuova realtà è necessario il coinvolgimento dei cittadini, l’urbanistica partecipata è basilare, così come lo sono la gestione e la pianificazione del territorio per dare vita ad un modello di sostenibilità che si può attivare solo se tessuto con forti sinergie”.

Il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Avellino, Erminio Petecca, è intervenuto in risposta a Priolo “gli architetti sono presenti sul territorio e ce la stiamo mettendo tutta nella valorizzazione dei nostri luoghi, dei borghi che sono risorsa eccezionale”. E al governatore De Luca, che ha voluto l’iniziativa insieme all’assessore all’Urbanistica e al Governo del Territorio Bruno Discepolo, ha detto “la regione ha fatto tanto per rimetterli in sesto ma sono luoghi che vanno vissuti, per cui chiediamo un progetto per rivitalizzarli e restituire un’anima alle aree interne”.

Ciò che emerge dal confronto è la necessità di costruire proposte condivise e vissute dai territori, alle quali sta lavorando anche l’Ance di Avellino. Il presidente Michele di Giacomo chiede alla Campania risorse, progetti e “di essere ascoltati, affinché le infrastrutture ferme possano ripartire per lo sviluppo dell’economia regionale e nazionale”.

Una nuova legge urbanistica e una sull’architettura contemporanea, un nuovo piano paesaggistico e il rilancio dell’edilizia economica e popolare. Ad elencare i punti del programma regionale, il governatore De Luca che sullo sviluppo sostenibile ha dichiarato:ad Avellino siamo concentrati in particolare su due interventi: Isochimica e progetto per la depurazione delle acque nell’area industriale di Solofra. Poi avremo una discussione approfondita sull’uso delle acque irpine, che arrivano a Napoli e in Puglia, per ricontrattare tutto. Stiamo lavorando, inoltre, per un chiarimento con il governo nazionale in merito ad alcune grandi infrastrutture che rischiano di rimanere bloccate, come la Lioni-Grottaminarda, per la quale la regione investe centinaia di milioni di euro ed è disponibile a subentrare come stazione appaltante. In atto anche investimenti per la viabilità, già due anni fa abbiamo trasferito risorse importanti alla provincia, decine di comuni irpini hanno avuto finanziamenti per le strade. Stiamo procedendo con le Ferrovie dello Stato per completare il programma di elettrificazione”.

Sabina Lancio

Ha da poco conseguito la laurea magistrale in Teoria dei linguaggi e della comunicazione audiovisiva all'Università degli studi di Salerno. Le piace scrivere e, in generale, lavorare nel mondo della comunicazione, conoscere nuove persone e intraprendere nuovi percorsi.

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