Le Due Culture, ad Ariano l’appello alla fratellanza dell’Imam Pallavicini

E’ un accorato appello alla pace e alla fratellanza quello che parte da Biogem nella terza giornata del meeting Le Due Culture.  Di stretta attualità l’intervento di Yahya Sergio Yahe Pallavicini, vicepresidente e imam della Comunità religiosa islamica italiana, protagonista del confronto su ‘Pace e Bellezza’ con Cosimo Risi, ambasciatore di Italia a Berna. Così Pallavicini: «Parlare di bellezza ci invita ad aprire un po’ meglio gli orizzonti sulla qualità della Terra e dell’uomo. Se perdiamo questi due aspetti scadiamo nel brutto e in quello che è contrario alla definizione di pace, in un conflitto senza fine, in una violenza gratuita, in una mercificazione delle relazioni con le altre persone, che sono drammatiche per quanto riguarda il mondo islamico e in generale i rapporti tra Oriente e Occidente». Le parole di Pallavicini richiamano quanto sta accadendo in queste ultime ore nel mondo, ed è facile andare subito con la mente alla devastazione messa in atto dal Califfato Nero e dagli uomini dell’Isis e  al dramma dei migranti. 

 

“La nostra proposta è quella di sensibilizzare le autorità religiose di tutte le confessioni a collaborare e consigliare le istituzioni laiche sia dell’Occidente che dell’Oriente, per una ricaduta educativa e culturale che argini e azzeri i problemi legati alla violenza. Siamo sensibili all’idea di coordinarci con le istituzioni europee sulla questione dei migranti e allo stesso tempo vogliamo lavorare in Italia per modificare una cultura a volte troppo spinosa nei confronti del genere umano. Chi è povero o in difficoltà o viene da lontano o ha una cultura differente rischia di essere discriminato. Dobbiamo aprirci ad una concezione nuova di cittadinanza, di interculturalità, di  rispetto delle identità religiose autentiche, per ritrovare fratellanza e punti di incontro tra credenti e tra persone veramente civili”.

 

Ad aprire la terza giornata del meeting, Fabrizio Jacoangeli dell’Università degli Studi ‘Tor Vergata’ di Roma, con una affascinante relazione dal titolo ‘La bellezza del pensiero scientifico arcaico. Dal taoismo all’energetica dei sistemi’. La conclusione, invece, è stata affidata al noto storico della musica Paolo Isotta, che ha proposto una relazione dal titolo ‘La bellezza nell’estetica de ‘I maestri cantori di Norimberga’ di Wagner.

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