Lioni, 8 marzo con il teatro di Di Martino e la sua Frida Kahlo

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Lioni non è rimasta indifferente alla giornata dedicata alle donne e ha deciso di omaggiare loro, e di conseguenza tutto il paese, con una rappresentazione teatrale di grande spessore: “Frida Kahlo”. La regia è di Mirko Di Martino, gli attori Peppe Romano e Titti Nuzzolese. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal Comune, dall’assessore alle Pari opportunità Domenica Gallo, dalla Consulta delle Donne ed è stata accolta con entusiasmo dalla presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio, presente alla rappresentazione insieme alla presidente dell’Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne, Rosaria Bruno.

“Non ho mai dipinto sogni. Ho dipinto la mia realtà”, ha sempre detto l’artista messicana. Partendo dai sui scritti, dalle sue lettere, dai suoi dipinti, prende forma la narrazione incalzante, avvincente, vissuta. Una storia intrisa di sentimenti e di passione verso Diego Rivera, amore amaro. “È una drammaturgia la mia – afferma Mirko Di Martino – basata in modo molto aderente alle lettere che lei scriveva agli amici e al dottore, all’autobiografia di Diego e ad una serie di documenti sparsi, tra cui il suo stesso diario”.

È la storia di una donna forte, che non si è arresa di fronte alle tante difficoltà che la vita le ha riservato. Il 17 settembre 1925 in Messico un autobus sbanda e incrocia un tram. Polvere, lamiere, sangue. A rimanere coinvolta è proprio lei, Frida: la sua spina dorsale viene distrutta. In quel momento si spegne una ragazza, costretta a vivere una condizione fisica di precarietà, ma nasce un’Artista. La passione e la creatività scorrono nelle sue vene di donna libera e leggera, le sue tele profumano di verità, la sua. Dipinge il suo mondo, quello che i suoi occhi le rivelano ogni giorno, la sua visione delle cose. Ritratti intimi, struggenti.

Un dialogo interiore con se stessa, l’unica vera amica fedele che ha. Frida ha annullato se stessa pur di stare accanto all’uomo della sua vita, Diego, ha messo da parte le sue ambizioni, i suoi sogni più grandi, ha riposto in un cassetto i ricordi del Messico per andare a vivere in una città troppo dispersiva e troppo fredda per lei, New York, solo per seguirlo. Cosa importa se lui la tradisce ogni giorno? Cosa importa se poi, tornando a casa, la guarda negli occhi e la conquista sempre? Due figure significative: Diego e Frida, “opposti e inseparabili”, dice lei. Il giorno e la notte, ma così profondamente uniti.

Se l’8 marzo deve essere una giornata di riflessione, lo spettacolo è stato di certo un ottimo modo per farlo. Frida è la nostra vicina di casa, è la cassiera del supermercato, Frida è la senza fissa dimora che chiede un pasto caldo, Frida è la milionaria in una suite di hotel. Frida è ognuna di noi.

Giusi Rosamilia

Nata nel 1990, si è laureata alla triennale di Editoria e Pubblicistica, ha proseguito gli studi con la Magistrale in Informazione, editoria e giornalismo e un Master in Comunicazione e Giornalismo di moda. Vicedirettrice del periodico “Altirpinia", collabora con varie riviste tra cui Fashion News Magazine e Chic Style. Ama la scrittura, la moda e gli animali. Solare, determinata, sognatrice.