Opposizione all’attacco: ‘Lioni entità periferica grazie al sindaco’

dal Gruppo “Per Lioni” riceviamo e pubblichiamo 

Il Sindaco di Lioni, Yuri Gioino, ha portato all’ordine del giorno, la revisione delle partecipazioni societarie del Comune, richiesta per legge. Vi è contenuta una “rapida rassegna”, conclusa con la scarna nota di “esclusione del Comune di Lioni dal Gal Cilsi”.

Non ha fatto una relazione per spiegare; non ha riferito al Consiglio le ragioni che l’anno scorso lo portarono a fare la scelta di aderire ad un progetto concorrente elaborato dal Gal con sede in Laviano. Noi abbiamo fatto la ricostruzione dei fatti che, nell’estate del 2016, tutta la provincia definì “guerra dei Gal”, per le scelte ambigue e divisive dei territori che furono fatte in quella stagione. E così, alle sollecitazione il Sindaco Gioino risponde che per lui “ascolto, territorio, valorizzazione delle produzioni, eccetera” contano poco. A fronte di “milioni spesi non si sono viste ricadute”.

Gli abbiamo detto che, aver permesso in anni di attività, ad oltre venti persone che si sono avvicendate nella struttura del Gal, di lavorare dignitosamente, non è una ricaduta? Aver dato la possibilità a centinaia di giovani, tra cui molti lionesi, di qualificarsi attraverso la formazione professionale, non è una ricaduta?

La sede operativa del Gal, al centro di Lioni, alla quale hanno fatto riferimento per anni amministratori, giovani e operatori, non è una ricaduta? Aver supportato numerosi operatori economici, nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato e del turismo per ampliare la loro attività o crearne di nuove, non è una ricaduta?

Aver finanziato progetti di riqualificazione di ambiti urbani e rurali, ed aver permesso ai Comuni di creare luoghi e occasioni di aggregazione, non è una ricaduta? Aver dato a numerosi professionisti l’opportunità lavoro con l’elaborazione di progetti nei settori di competenza del Gal, non è una ricaduta?

Aver attivato “reti territoriali” tra aziende artigiane, agricole collaborando con associazioni di categoria, ambientaliste e culturali, non una ricaduta? Aver attivato strumenti di governance territoriale, come il Contratto di Fiume o il Parco Letterario, non è una ricaduta? Aver sostenuto i Comuni e le associazioni nella organizzazione di eventi culturali, non è una ricaduta? Aver promosso in Italia e all’estero il territorio e i prodotti dell’Alta Irpinia non è una ricaduta?

Perché lui, quando parla di ricadute, pensa solo a “posti” in fabbrica o in banca e non ad altro. Per lui “ascolto” è una parola oziosa: troppo abituato ad ascoltare solo da un orecchio (auricolare del telefonino).

Gli abbiamo ricordato che l’11 agosto 2016, in assemblea dei soci ha approvato la Strategia di Sviluppo (il progetto) proposta dal Cilsi. Dopo due settimane di silenzi e traffici tra Nusco e Lioni, in Giunta ha aderito alla strategia (al progetto) di un altro Gal, entrando in concorrenza con il Consorzio di cui il Comune da lui rappresentato era socio. In gergo tecnico ha messo la sua Giunta nella condizione di “Violare il vincolo contrattuale” assunto dal Consiglio Comunale nel 1991.

Nessun allegato esiste agli atti della Giunta: solo la proposta del Sindaco e riportata nel testo. Senza che abbia detto alla sua Giunta le ragioni di quella scelta che lui definisce “politica”. Senza che abbia reso conto ai suoi assessori della strategia di sviluppo da lui scelta, senza conoscerla. Senza spiegare ai cittadini perché volesse decretare la fine del Gal di cui Lioni era socio dalla fondazione 1991. Senza andare in Consiglio e deliberare l’uscita dal Gal.

Gioino dice che l’80% del territorio è uscito dal Gal. Vediamo!

I Comuni soci rimasti nel Consorzio Cilsi sono Conza, Morra, Rocca, Sant’Angelo, Villamaina, Calitri e, coerentemente hanno deliberato a favore della Strategia (il progetto) elaborato a seguito di incontri pubblici. Dei restanti Comuni soci: Aquilonia, Bisaccia, Lacedonia hanno dovuto scegliere, sempre con delibera di Giunta adottata il 29 agosto, di aderire alla Strategia proposta dal Gal con sede a Grottaminarda; Lioni e Torella dei Lombardi, con la stessa modalità e nelle stesse condizioni, hanno portato in dote al GAL di Laviano € 35,64 per abitante.

I restanti comuni, non soci ma ricadenti nell’area in cui il Gal Cilsi opera dal 1991, sono Andretta, Guardia, Cairano, Teora e Sant’Andrea di Conza. Ebbene, ai primi tre è toccata la scelta di aderire al Gal che ha sede a Grottaminarda, a Teora la stessa sorte di Lioni e Torella, a Sant’Andrea quella di aderire alla SSL Proposta dall’Ats costituita dal GAL CILSI e dal GAL Irpinia-Sannio.

Dunque, hanno spaccato in tre parti l’Alta Irpinia, con scelte dettate da interessi che non guardano allo sviluppo ma ad una politica miope. Mentre c’era l’opportunità di allargare il Cilsi, azzerando le cariche sociali, e facendo coincidere il territorio di riferimento con l’area del Progetto Pilota, hanno perseguito la strada della divisione e della rottura.

La grande colpa del Gal Cilsi sta nel non essersi voluto suicidare. Lui, il sindaco, dice in Consiglio comunale di aver fatto una “scelta politica” e che, forse, il Gal di Laviano porterà molti vantaggi a Lioni. Abbiamo imparato che, quando Gioino dice “politica” intende al massimo la consorteria collegata alla sua “componente” di partito, e confonde tutto con le istituzioni e con la comunità che rappresenta!

Rispetto alle strategie dei Gal il Comune di Lioni con il Cilsi sarebbe stato, come sempre, al centro del progetto Alta Irpinia, oggi diviene entità periferica, “marca di confine” e deve mendicare uno “sportello” con un addetto part time. Così come nell’Unione dei Comuni dell’Alto Ofanto deve rinunciare alla primogenitura e cercare, con una definizione incerta, un ruolo di seconda mano.

– nella foto Rodolfo Salzarulo, consigliere di opposizione –

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