“È stato un episodio veramente brutto, eravamo in macchina verso lo stadio, in fila, di fianco a me il presidente con una sciarpa gialloblù, che non era neppure dell’Hellas Verona. Vicino ci passa un gruppo di ragazzi, probabilmente pensando fossimo tifosi. Arrivati a una rotonda, siamo stati accerchiati da circa 15 persone che, ripeto, non reputo tifosi. Hanno tirato pugni e calci all’auto, uno ha sfondato il vetro“. L’ex attaccante Luca Toni ricostruisce così l’episodio di teppismo di cui è stato vittima questo pomeriggio ad Avellino prima del match di campionato contro i biancoverdi.
“È stato bravo l’autista – ha continuato Toni ai microfoni di ‘Sky Sport’ – che è riuscito a muoversi in fretta. Nel frattempo è arrivata dal finestrino anche una birra di vetro che ha colpito il presidente Setti fortunatamente solo sullo stomaco. Siamo scossi, il problema è che dentro la macchina ci poteva essere chiunque, è stato un agguato non premeditato: non so cosa possa passare per la testa queste persone. Sinceramente ho avuto molta paura, è stato bravo l’autista è andare via. Mi dispiace che ad appena 20 metri c’erano dei vigili, che invece di venire a darci una mano si sono girati e non hanno fatto nulla. È un peccato, pensavo di sentirmi protetto. Tento a ripetere che il calcio deve essere un momento di festa”, conclude Toni.
LA NOTA DELL’AVELLINO CALCIO – “L’U.S. Avellino condanna fermamente l’aggressione perpetrata ai danni dei dirigenti dell’Hellas Verona prima della gara, nel tragitto che conduce allo stadio Partenio-Lombardi. Un gesto vile, da parte di ignoti, che rovina una giornata di sport e che deve far riflettere tutti. Il presidente Walter Taccone, il presidente onorario Michele Gubitosa, i dirigenti biancoverdi, amareggiati e sorpresi dall’accaduto, hanno subito mostrato concreta e sincera solidarietà nei confronti dei dirigenti scaligeri, sin dal loro arrivo allo stadio. Questa società, nel rimarcare in modo netto la propria condanna in merito a quanto accaduto, prende altresì le distanze dal violento episodio che mina la filosofia di assoluta sportività del club e che non rappresenta minimamente lo spirito e l’identità degli sportivi irpini. Un’aggressione da parte di violenti che nulla hanno a che fare con la sana tifoseria biancoverde, che si è sempre distinta per un comportamento civile e corretto, esprimendo valori di fedeltà, sportività e lealtà che non possono essere intaccati da questi atti di teppismo”.
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