C’è stato un momento, all’elezione dei vertici del Progetto Alta Irpinia, in cui tecnica e tattica venivano messe in campo nonostante il risultato fosse già scritto. L’obiettivo dei più era quello consegnare un’immagine di compattezza del territorio altirpino, chiedendo l’unanimità sia sul nome del presidente che sui nomi del comitato di coordinamento, quest’ultimo una sorta di Giunta. Altri hanno provato a premere per un comitato che non fosse esclusiva espressione del Partito Democratico. Voto palese o scrutinio segreto? Alzata di mano o bigliettini? La discussione si è presa una buona mezz’ora. Il tutto era stato preceduto da trattative infinite anche per evitare che lo schema De Luca in Regione non venisse meno: quindi serviva l’ok del Pd di Maurizio Petracca e della componente di Rosetta D’Amelio, dei due sindaci di Italia Viva. Anche degli indipendenti, volendo.
Alla fine si è conclusa una trattativa partita lo scorso giugno con un epilogo a sorpresa sul nome, quello del sindaco di Aquilonia Giancarlo De Vito, ma non nella sostanza. Ma c’è chi non ha fatto calcoli, non ha seguito la tattica, non ha ceduto al compromesso. No, non è Ciriaco De Mita (assente) ma Luigi Ciccone, sindaco di Conza della Campania e ultimo dei demitiani nell’assemblea dell’Alta Irpinia. A un certo punto si è andati all’alzata di mano per trovare l’unanimità sul nuovo presidente. Ma Ciccone, che nella riunione di due giorni prima aveva nuovamente proposto il sindaco di Nusco, si è alzato in piedi e ha chiesto di parlare. Qualcuno ha detto “prima il voto”. Ciccone ha insistito: “Ma io voglio fare una dichiarazione di voto”. E Ciccone l’ha fatta, lentamente, quasi emozionato perché in quel momento si trovava nella più totale solitudine: “Io mi astengo, nulla contro Giancarlo De Vito ma lui non rappresenta la mia parte politica. Mi astengo, grazie”. Un atto normale che diventa extra-ordinario.
“Non avrai altri presidenti all’infuori di lui“, avrà sentito urlare la sua coscienza. La stessa che in questi mesi lo ha portato a sposare ogni iniziativa di De Mita. Come quando chiese il rinvio della approvazione della convenzione. Il sindaco di Conza ha obbedito alle sue convinzioni, al suo bisogno di restare coerentemente dalla stessa parte, come sempre e da sempre. l registi del nuovo corso al Progetto Pilota hanno chiesto condivisione, convergenza e solidarietà per cambiare. L’ultimo dei demitiani in Alta Irpinia, che pure nel direttivo un rappresentante hanno potuto eleggerlo (Guido Cipriano di Rocca San Felice), non si è piegato alla logica dei numeri e tantomeno delle apparenze. Da soldato diligente è rimasto inscalfibile al fianco del suo generale.
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