L’ordinanza di divieto di utilizzo delle acque è del sindaco di Calitri. Le analisi sono state effettuate dall’Arpac e danno un quadro a tinte fosche: parlano di una presenza di mercurio superiore alla concentrazione massima ammissibile. Il territorio esaminato tramite campionamenti è quello di Conza della Campania. Da qui il fiume scorre verso Calitri e poi verso Basilicata e Puglia. In pratica buona parte del corso di acqua, nel territorio irpino, è inquinato. E parliamo di mercurio, un metallo pesante altamente tossico e pericoloso.
“Gli effetti possono presentarsi anche a livelli di esposizione molto bassi. Questa sostanza e alcuni dei suoi composti possono causare gravi effetti sulla salute, tra cui danni irreparabili al sistema nervoso centrale, nonché sull’ambiente”, informa il Ministero dell’Ambiente a proposito del metallo.
Calitri è corsa ai ripari vietando qualsiasi uso delle acque, anche a scopo irriguo. Decisione inevitabile del 30 luglio scorso. Questo mentre gli enti competenti sono al lavoro per individuare le cause dell’inquinamento e per avviare le conseguenti attività di rimozione delle cause. Asl, Arpac e Provincia e la Stazione dei Carabinieri. Non che l’Ofanto non abbia precedenti, ma la notizia resta comunque inquietante per il tipo di sostanza rilevata.
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