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Montella musica dei boschi: buone le prime aspettando Cristina D’Avena

Castagna musica dei boschi, organizzata dalla locale Amministrazione Comunale in collaborazione con l’attivissima Fondazione Carlo Gesualdo e l’Associazione Culturale Sinestesie, ha esordito nel migliore dei modi con momenti di alta cultura. L’inizio della manifestazione ha portato in scena il “prodotto Irpinia”. Prossimo 15 ottobre un’intera giornata dedicata ai bambini con escursioni tra cascate e luoghi storici, narrazioni di favole nella cornice di boschi affascinanti e il concerto di Cristina D’Avena.

 

L’esordio c’è stato il 30 settembre scorso nel convento di San Francesco a Folloni con un focus dell’Associazione Culturale Sinestesie sul pensiero meridionalistico di Francesco De Sanctis. A chiudere la giornata il concerto del Quintetto d’archi di professori del Teatro di San Carlo di Napoli.

Il primo ottobre il Prof. Alberto Granese dell’Università degli Studi di Salerno ha attratto l’attenzione del pubblico del teatro Solimene con Carlo Gesualdo e Torquato Tasso con un intervento dal titolo “La terra d’Irpinia e le sue memorie illustri”. A marcare questo alto momento di letteratura c’è stata la performance dell’attore pugliese Giorgio Consoli, le cui doti artistiche sono state pienamente apprezzate dal Sindaco Capone e dalla comunità montellese, che ha recitato i madrigali del Tasso. Relativamente a questa giornata lo stesso primo cittadino, dopo aver meritatamente riconosciuto il valore dei volontari concittadini che si sono distinti per aver contribuito a contenere le fiamme che hanno divorato lo scorso agosto parte del patrimonio boschivo di Montella, ha dichiarato: “Per valorizzare Montella, oltre all’eccellenza gastronomica della castagna, celebrata con la consueta Sagra, va assolutamente riconosciuto il grande, vasto, patrimonio storico e artistico della cittadina e del suo territorio. La scommessa di Montella e quella di essere protagonista di una rinascita culturale”. Quanto al patrimonio naturalistico e paesaggistico, invece, a cantarne le bellezze c’è stata una dichiarazione del vicesindaco Antonio Ziviello: “Nei suoi 83 chilometri quadrati, da 450 a oltre 1.700 metri di altitudine, il nostro territorio è una vera e propria miniera di flora, fauna e biodiversità. Un elemento fondamentale per dare carattere al brand Montella e Irpinia”.

In serata, sempre nel teatro Solimene, c’è stato il concerto “Incontro tra due Sud” della cantautrice Marirosa Fedele. Per il notaio Edgardo Pesiri, “i primi due giorni sono stati un autentico successo per la qualità culturale degli eventi e per la bellezza delle location che li hanno ospitati”. Il presidente della Fondazione Carlo Gesualdo ha poi continuato: “La cultura è sinergia di idee, abbatte i confini ed è conoscenza di nuove frontiere che contaminano, arricchiscono e danno valore alla storia e alle tradizioni. Castagna, musica dei boschi fortemente voluta dalla Fondazione insieme al Comune di Montella e all’Associazione Culturale Sinestesie, pregevolmente presieduta dal Prof. Carlo Santoli, è un banco di prova sul quale occorre assolutamente porre le nostre risorse intellettuali e culturali. L’Irpinia merita la passione e l’amore di ognuno di noi”.

Durante le due giornate, il Dott. Vincenzo Fedele, già dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico, ha coordinato un’intensa attività didattica con gli incontri “Meridione, futuro antico” e “La strada giusta”. A dare lustro ai due seminari, dedicati all’eccellenza e alle prospettive turistiche e di crescita dell’universo irpino valorizzato attraverso la sostenibilità ambientale, imprenditoriale, economica (linkata coi fondi comunitari e relative agevolazioni) e il legame con la tradizione, ci sono stati gli interventi dell’imprenditore Sandro Soriano della società Galsor e Maria Grazia Falciatore. La locale Pro Loco Alto Calore ha organizzato escursioni nel centro storico di Montella e nel suo territorio tra le bellezze naturalistiche (boschi e cascate) e i monumenti di rilevante importanza come il convento di San Francesco a Folloni, il Santuario del Santissimo Salvatore, il complesso del Monte con la Chiesa della Madonna della Neve e il Castello Longobardo.

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