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Monteverde, rivolta democrat: ‘La Festa dell’Unità si farà’

Il circolo del Partito Democratico di Monteverde scrive alla segreteria regionale dei democratici e ai dirigenti di via Tagliamento. Come già accaduto in passato, oggetto del contendere è la Festa dell’Unità. Autorizzazione a tenerla nelle giornate del 15 e 16 agosto negata dal sindaco, Franco Ricciardi. E i democrat di Monteverde chiedono aiuto ai livelli superiori del partito. A firmare la missiva il segretario locale Rocco Sciretta e il capogruppo di minoranza Antonio Pizza.

“La sezione PD di Monteverde chiede alla Segreteria Provinciale e Regionale del PD di intervenire con la massima urgenza e mettendo in campo ogni risorsa possibile per risolvere un problema politico e di democrazia che lede l’onorabilità del Partito e dei suoi militanti e mostra lo stato grave di degrado del tessuto democratico e di convivenza civile nel nostro territorio – scrivono. – Come sapete sono dodici anni che ci viene negato, dal sindaco di Monteverde, il diritto a poter svolgere la Festa dell’Unità nei giorni 15 e 16 Agosto, ovvero nel periodo in cui storicamente abbiamo tenuto la Festa, per 20 anni, cogliendo l’occasione della presenza di molti concittadini. Anche quest’anno abbiamo presentato comunicazione per tempo e secondo le modalità corrette istituzionalmente e anche quest’anno abbiamo dovuto prendere atto della pretestuosità provocatoria delle argomentazioni per cui ci viene negata. Noi stessi abbiamo provveduto a denunciare alla magistratura il comportamento del sindaco chiedendo indagini e che venissero accertati gli estremi di quella che noi consideriamo una evidentissima violazione di legge nel negare il diritto costituzionale e garantito di poter svolgere la nostra festa nelle modalità e nei tempi che scegliamo e nel rispetto delle norme e dei regolamenti. Ciò non di meno il Sindaco prosegue in questo suo comportamento e ci comunica il rifiuto ad assolvere agli obblighi che i suoi uffici dovrebbero garantire nell’evidente convincimento di impunità e dimostrando ancora una volta di avere una idea proprietaria delle istituzioni e del suo ruolo. La vicenda, che peraltro ha avuto anche l’attenzione della cronaca nazionale, sta assumendo aspetti che vanno ben oltre la dimensione locale del nostro piccolo centro ma chiama in causa, direttamente, la qualità della democrazia nel territorio e la stessa agibilità dei tanti militanti e cittadini che quotidianamente si impegnano costruendo spazi di partecipazione e di iniziativa politica”.

“Consideriamo, dunque – continuano – la vicenda del diritto di tenere la Festa dell’Unità di Monteverde, come una questione che riguarda l’intero partito provinciale e la stessa tenuta democratica del governo delle istituzioni nel nostro territorio. Chiediamo, dunque, a codeste segreterie di voler assumere l’iniziativa con nettezza e decisione, assumendo le responsabilità che le competono e contribuendo a risolvere un problema che rischia di diventare un incidente politico grave. Fin troppo tempo è trascorso fra sottovalutazioni e mancati interventi. La sezione del Pd di Monteverde ha assunto la decisione di tenere comunque nei giorni 15 e 16 agosto la Festa dell’Unità a Monteverde e chiede alla Segreteria di volerla sostenere e di assumere direttamente la responsabilità politica dichiarandola come “Festa Provinciale dell’Unità” garantendo l’investimento politico necessario. Crediamo che questo sia un atto necessario per garantire l’impegno e l’onorabilità degli iscritti che stanno da anni continuando a tenere aperta la Sezione di Monteverde e la stessa agibilità democratica per tutti i cittadini. Chiediamo alle Segreterie un incontro urgente, in data 15 luglio ore 18.30 nella locale sezione PD Monteverde, per definire le modalità di svolgimento della Festa, cui, evidentemente, la nostra sezione garantirebbe il massimo del sostegno e del supporto. Tanto vi chiediamo perché è sempre più evidente che lo svolgimento della Festa dell’Unità a Monteverde è un problema politico prima ancora che tecnico o legale e, dunque, ci attendiamo che come tale sia affrontato dall’intero partito in modo da non lasciare soli gli iscritti della nostra sezione a dover fare i conti con l’arbitrio e l’arroganza. Iscritti che oggi, ove non si verificassero le condizioni per il sostegno di tutto il partito provinciale e regionale allo sforzo di garantire le condizioni minime di agibilità e di democrazia, difficilmente potrebbero continuare a garantire l’impegno continuando a tenere aperta una sezione che non può servire solo a garantire i voti per le elezioni regionali o nazionali”.

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