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Ooops ritorna l’eolico in Irpinia, ma guarda un po’!

Una settimana da incorniciare. Franco Arminio va in tv e scatena il finimondo, si rinnova l’eterno scontro tra valorizzatori e disincantati. E mentre Bisaccia si divide ancora una volta – ma Bisaccia diventa caso emblematico e simbolo di questioni più ampie – nello stesso paese tornano le compagnie dell’eolico con una trentina di pale. Belle fresche, tutte da piantare.

Bisaccia ha un’estensione territoriale molto rilevante ma era stato dichiarato già saturo per gli impianti del vento, con un discutibile e sopravvalutato provvedimento regionale che evidentemente non agiva su autorizzazioni già date. E allora la storia è sempre, esattamente, la stessa. I via libera o i pareri contrari sull’eolico, a più livelli, vengono rilasciati negli anni. Le procedure attraversano le decadi, come è accaduto per la collina di Conza. Tutti sapevano, quindi nessuno sapeva.

E fino a prova contraria ogni cosa è formalmente legittima, entro i confini della legge materiale perché su quella morale si può discutere all’infinito. Di conseguenza le compagnie installano sapendo di poter installare.

Tutto nella norma, tutto nelle norme. E all’indomani del sogno post-covid, con gli archistar che prospettano un ritorno al paese (bisogna anche vedere quale paese…), l’Irpinia fa i conti con le criticità e le occasioni sprecate dell’ultimo ventennio. Quasi un post-dopoterremoto. 

Ma alla luce di tutto ciò, davvero si pensa di poter parlare così superficialmente di turismo, ripopolamento dei borghi, giovani col mac che verranno a lavorare da queste parti? E quanta credibilità ha la classe politica e amministrativa irpina quando disegna scenari e modelli futuri basati sulla presunta attrattività di questi luoghi? E poi, ammesso che l’eolico sia un’industria, perché i comuni che ospitano le torri del vento non hanno strade e strutture perfettamente tenute e servizi da welfare nordeuropeo? No perché a un certo punto si potrebbe pure smettere di far finta di vivere nel paesino di una fiaba.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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