Politica

Pavoncelli bis, la Lega al Governo: ‘Quando funzionerà?’

Il senatore della Lega Claudio Barbaro, nella seduta del Senato di ieri, ha interrogato i ministri della Transizione ecologica e delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Cingolani e Giovannini, in merito all’avanzamento dei lavori della galleria idrica detta “Pavoncelli-bis” in località Caposele.

Nell’interrogazione si legge che l’opera è “una delle principali fonti di approvvigionamento idrico della Puglia è costituita dalle sorgenti di Caposele, che riforniscono il territorio attraverso il canale principale dell’Acquedotto Pugliese che, nel tratto tra i comuni di Caposele e Pescopagano è rappresentato da una galleria idraulica lunga 15 chilometri, nota come “Galleria Pavoncelli”, opera realizzata all’inizio del secolo XX. Nel corso degli anni la manutenzione di tale opera è divenuta sempre più difficoltosa, e già nel 1956, l’allora Ente Autonomo Acquedotto Pugliese, chiese al Ministero dei Lavori pubblici la realizzazione di una nuova galleria che costituisse un by-pass della galleria Pavoncelli. Si consideri che gli eventi sismici che caratterizzano il territorio irpino hanno ulteriormente pregiudicato la tenuta della galleria, talché numerosi cedimenti si sono verificati dopo il terremoto del 1980; all’uopo, nell’ambito del secondo piano di attuazione del programma triennale di sviluppo del Mezzogiorno 1988-1990 principiò, previa gara di evidenza pubblica, la realizzazione della nuova galleria di valico, denominata “Galleria Pavoncelli Bis”;

dopo un accadimento avvenuto il 2 gennaio 1999, quando si verificò un repentino rialzo del livello dell’acqua nella galleria originale, si è evidenziata una serie di peculiarità geologiche complesse, dovute alla presenza di falde, il cui comportamento geotecnico è fortemente influenzato dallo stato dell’ammasso roccioso appenninico. Tale evidenza rendeva e rende sempre più necessario un sensibile interessamento delle Istituzioni nei confronti dell’opera, che consente l’approvvigionamento idrico di milioni di persone, al fine non solo di preservare gli impianti e garantire il servizio, ma anche e specialmente di tutelare la risorsa idrica, evitandone dispersioni;

la storia della realizzazione della galleria Pavoncelli-bis è costellata da incredibili ritardi, malversazioni, mancato reperimento di fondi, problemi logistici, presenza di gas sotterraneo, disinteresse o conflittualità fra le Amministrazioni pubbliche coinvolte, contenziosi, revoche e commissariamenti ed attualmente risulta interrotta, appunto, per mancato rinnovo della struttura commissariale; subentrato come nuova stazione appaltante, il Provveditorato alle opere pubbliche della Regione Campania, sta portando a termine l’iter dell’opera strategica per gli schemi idrici pugliesi, con immaginabili nuovi ritardi per il trasferimento delle responsabilità, la risoluzione dei contenziosi, il rispetto dei termini e la definizione degli Accordi di programma interregionali necessari alla messa in funzione della galleria e al trasferimento idrico dalla Campania alla Puglia, prima di poter consegnare l’opera al gestore;

in ultimo, con una delibera CIPE del 2006, fu stabilito che una quota di produzione di elettricità della centrale idroelettrica della Pavoncelli-bis fosse trasferita gratuitamente al Comune di Caposele per uso pubblico, a parziale ristoro economico per l’erogazione della risorsa idrica; tale ristoro, in un momento di forte crisi energetica, risulterebbe più che mai attuale e necessario.

L’interrogazione sottolinea che la galleria originale resterà in funzione fino a quando la nuova non sarà completata, nonostante il rischio di cedimenti e la grave dispersione della risorsa idrica e chiede quindi di sapere: “quali provvedimenti abbiano intrapreso o intendano intraprendere i Ministri in indirizzo per addivenire quanto prima all’ultimazione dell’opera; quali siano i tempi preventivati per la definitiva e sicura partenza della galleria Pavoncelli-bis e della conseguente produzione della centrale idroelettrica ad essa collegata; se sia intenzione dei Ministri ristorare la città di Caposele e, in genere, le comunità dell’Alta Irpinia, per i pregiudizi patiti, lo spreco della risorsa idrica, il rischio sopportato e la vanificazione di un’aspettativa principiata nel 1990 e tuttora carica di incognite”.

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