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Respinto il ricorso di Michelangelo Ciarcia sull’elezione di Giuseppe Di Guglielmo a segretario provinciale del Partito Democratico. Con propria ordinanza, infatti, il giudice monocratico, Giuseppe De Tullio, ha premiato la linea difensiva nel segretario, difeso dall’avvocato Rossella Verderosa.

Ciarcia chiedeva “la sospensione della validità ed efficacia delle votazioni del Segretario della Federazione Provinciale del Partito Democratico di Avellino, dell’Assemblea Provinciale e della relativa convocazione, del Presidente dell’Assemblea e del Tesoriere, e delle relative cariche, e delle votazioni delle Assemblee dei Circoli del 22 e 23 aprile 2018 e dei relativi risultati, e di ogni altro atto indicato in epigrafe, adottando ogni opportuno provvedimento cautelare, al fine di impedire agli eletti l’esercizio dei poteri connessi alle cariche e di avvalersi del nome e del simbolo del Partito Democratico”.

Il giudice ha invece spiegato che le “violazioni prospettate dall’attore non assumono – allo stato degli elementi di conoscenza offerti al Tribunale in questa fase introduttiva del giudizio – carattere di gravità”, facendo riferimento anche al supplemento di istruttoria interna compiuto dagli organi interni del partito nazionale.

Inoltre non è stato possibile verificare se la mancata partecipazione al voto nei circoli fosse stata causata, come asserito da Ciarcia, da irregolarità nelle procedure di convocazione. Infine, quanto all’uso del simbolo, il Tribunale ha affermato che il suo utilizzo non è stato appannaggio esclusivo del segretario provinciale, ma anche dello stesso Ciarcia che, insieme al segretario Di Guglielmo, aveva presentato il simbolo, insieme ai candidati della lista, il giorno della presentazione degli elenchi dei candidati per le amministrative.

Il 14 novembre si discuterà un secondo ricorso presentato da Ciarcia.