“Nella giornata di ieri il M5S ha indicato nel suo rappresentante di governo Sergio Costa il candidato presidente, di fatto offrendo al PD una scelta prendere o lasciare senza troppi margini. Se il PD dovesse accettare l’agenda del M5S anche in Campania certificherebbe la sua subalternità politica e programmatica al movimento populista e, soprattutto, dichiarerebbe di fatto il fallimento della propria amministrazione regionale uscente. La proposta che si offrirebbe agli elettori sarebbe il modello Ciarambino, per intenderci: il reddito di cittadinanza e i navigator come unica politica per il lavoro, il No pregiudiziale alle infrastrutture e il fallimento della trattativa Whirlpool condotta da Di Maio e Patuanelli. Tutto il contrario del futuro che noi immaginiamo per la Campania e soprattutto tutto il contrario di quel che serve per parlare agli elettori riformatori e moderati.
Da parte nostra non c’è alcuna disponibilità al modello Costa-Ciarambino. Quel che invece chiediamo al Pd, come a Italia Viva, Azione, Europa Verde e alle altre forze che con noi hanno corso in Emilia Romagna è di credere al modello Bonaccini, di replicarlo insieme in Campania. Per evitare la brace leghista, non ci possiamo accontentare della padella grillina”.
È quanto si legge in un comunicato a firma del coordinamento campano di Più Europa.
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