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Potere al Popolo: “Auguri Presidente. Ma il modello Irpinia è un fallimento”

Potere al Popolo Irpinia ha deciso di prendere parola nel giorno dei 90 anni di Ciriaco de Mita, proprio nella sua Nusco, denunciando il sistema di potere costruito in Irpinia da De Mita e dai suoi uomini negli ultimi decenni.

Il movimento politico, che anche in Irpinia ha lanciato la sfida ai partiti tradizionali e ai cinquestelle, ha affisso nel borgo irpino un manifesto: “Auguri Presidente. Ma dopo 90 anni di clientele è ora di Potere al Popolo“.

In Alta Irpinia la candidata è Elisena Iannuzzelli di Sant’Andrea di Conza. Giovane donna, avvocato, correrà per un posto nell’uninominale Camera nel collegio di Ariano proprio contro il nipote del sindaco di Nusco, Giuseppe De Mita. Ma anche contro Generoso Maraia del M5S, Carmela Grasso di Forza Italia e Antonio Caggiano di Liberi e Uguali. È evidente però che l’uomo da battere sia De Mita.

Vogliamo denunciare – scrivono i militanti – il fallimento di un modello politico, economico, sociale e di sviluppo dell’Irpinia che oggi, con una disoccupazione giovanile oltre il 50% e oltre 2000 emigranti l’anno, mostra tutte le sue tragiche conseguenze. Uno degli uomini più celebri della prima e seconda repubblica che è l’emblema dell’ idea clientelare della politica come conservazione del potere a cui si contrappone il progetto del Potere al Popolo fondato sul protagonismo dei cittadini nella determinazione dei loro bisogni e del controllo popolare sulle azioni amministrative volte a soddisfarlo“.

Sui social le foto dei manifesti con una nota di commento che annuncia la presentazione ufficiale dei loro candidati in tutti i collegi irpini domani ad Avellino. Non manca il riferimento, nelle loro parole e nella loro riflessione, ai giganti dell’industrializzazione post terremoto in Alta Irpinia, chiusi da tempo e definiti “monumenti di un disastro annunciato”.

 

La nota integrale: 

“Non ci uniamo ai festeggiamenti per il presidente e non chiedete a noi il perché. Chiedetelo ai nostri fratelli, costretti ad emigrare per uno straccio di onesto e meritato lavoro.

Ché il clientelismo non porta lavoro ma bocche in meno da sfamare, stanca braccia da troppo tempo abituate a coltivare.
Chiedetelo ai monumenti di un disastro annunciato, dell’ex Palcitric di Calitri o delle Amiderie Italiane di Nusco, passando per l’ex Calzaturificio di San Mango fino alla Sivis di Conza della Campania.
Chiedetelo a chi non ha mai voluto ascoltare, portatore di soluzioni per problemi mai posti, risposte a domande opposte a quelle delle nostre comunità. Chiedetelo a chi non ha mai chiesto, troppo impegnato a comandare, a dividere, a “dare una mano”.
Proprio così: “a dare una mano”!
Ché il clientelismo non porta soluzioni ma dipendenza, non lascia tracce nel presente e non lascia futuro.
Chiedetelo a chi ha mortificato i nostri sogni, quelli delle generazioni che ci hanno preceduto e quelli di tutte le generazioni successive.
A chi ha ucciso i nostri progetti e le nostre speranze fin dalla culla, sull’altare di un voto utile solo per se, e per qualche sodale o discendente.
A chi ha tentato di convincerci che non esistono diritti ma solo favori elargiti da leader buoni. Che non esistono alternative possibili ma una sola possibile alternativa.
NO! Non ci uniremo ai festeggiamenti, ma INIZIEREMO A FESTEGGIARE.
Perché domani, ad Avellino, durante la conferenza stampa che inaugura il nostro percorso presenteremo frutti e semi di un’alternativa possibile, così vera da non sembrare reale, che tenteranno di convincervi non possa essere reale, che è così meravigliosamente reale. Perché domani ad Avellino, come già facciamo da tempo in forme e colori differenti, riprenderemo a porre domande. Ché non abbiamo risposte, ma proposte, idee e braccia da condividere quelle si. Una marea. Perché siamo tutti candidati, non è solo uno slogan, non siamo espressioni differenti di uno stesso presidente. Perché continueremo a chiamare le cose con il loro nome, senza paura di ammettere di sbagliare ma ancor meno di combattere ciò che è sbagliato.
Perché per abolire Jobs Act, “buona” scuola, riforma sull’Art.18, leggi elettorali che prevedono candidati calati dall’alto e accordi sulla nostra pelle, bisogna ripartire proprio da noi, dalla nostra coscienza civica, dalla capacità e dalla volontà di rimetterci in gioco ed essere artefici del nostro futuro, per estirpare il veleno della disperazione di un domani impossibile, instillato da chi è stato abituato, e ci ha abituato, a spiegare e comandare.
Auguri Presidente! Che l’età porti finalmente consiglio e non eredi al trono; che l’incoerenza di sempre possa manifestarsi ancora una volta, attraverso l’umiltà di semplici scuse e il buon senso di farsi da parte.
Auguri Presidente! Che il suo, come il nostro domani, possa portare POTERE AL POPOLO, ad ognuno di noi.”
IrpiniaPost

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