Presidente De Mita, le è piaciuto il film?

Era chiaro a tutti che il vero evento della mattinata non fosse la proiezione del docufilm, quanto piuttosto la ressa per salutare e augurare buon 90esimo compleanno (festeggiato il 2 febbraio, ndr) all’ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita. Domenica mattina inusualmente al cinema a Lioni per l’anteprima nazionale di “De Mita, l’animale politico”. Circa 500 i presenti arrivati da tutta la provincia, due sale dedicate alla visione della pellicola. Il sindaco di Nusco arriva accompagnato dalla moglie Annamaria Scarinzi: porge il braccio destro alla figlia Antonia, che smista le richieste di foto ricordo. Quando si accomodano al centro della sala, inizia un’ordinata processione per prendere posto e porgere il saluto al presidente.

Ci sono gli amici di una vita, gli amministratori di ieri e di oggi, pure qualche oppositore. Dal numero 1 dell’Asi Vincenzo Sirignano alla manager dell’Asl Avellino Maria Morgante, il presidente regionale Confartigianato Ettore Mocella, poi i sindaci demitiani della parte orientale della provincia (Amado Delli Gatti, Salvatore Vecchia, Franco Ricciardi, Pasquale Farina, Luigi D’Angelis, Filippo Nigro, Domenico Forgione, Antonio Gentile, Marcello Arminio). E ancora da Sant’Angelo dei Lombardi Tony Lucido e il preside del liceo “De Sanctis” Gerardo Cipriano, c’è l’ex consigliere provinciale Gaetano Calabrese, che si guadagna una pesante pacca sulla spalla; da Guardia Lombardi il candidato di Civica popolare all’estero Angelo Di Pietro, da Calabritto Gelsomino Centanni. Si vedono i calitrani Di Milia, Rubinetti e Canio Galgano; da Montella Salvatore Palmieri, da Ariano Irpino la dirigente di partito Carmela Roberto. Mimma Gallo guida la pattuglia degli amministratori lionesi, il sindaco Yuri Gioino arriverà sul finale. Due dei suoi assessori, Nelly Rosamilia e Rocco D’Andrea, erano saliti poco prima sul palco per omaggiare con dei fiori il protagonista della mattinata. “A nome dell’amministrazione comunale”, aveva detto la Rosamilia.

Giuseppe De Mita, il nipote, candidato del centrosinistra nel collegio Ariano-Alta Irpinia, siede più defilato: si concede a lungo ai giornalisti, ma lascia la scena allo zio. Armato di telecamera si aggira in sala pure il regista Michele Citoni. “Anche tu qui”, osserva sorpreso qualcuno. Ma lui non si scopre sui suoi progetti documentaristici. Il rituale del saluto toglie la scena ai commenti sul docufilm, che però non mancano. Sussurrati ma neanche troppo. Perché la sensazione è che il lavoro della Irpinia Film Commission non sia destinato a raccogliere consensi unanimi.

Il lungo sottotitolo stampato su locandine e manifesti recita ambiziosamente: “La storia e il futuro dell’Italia nell’analisi del suo ultimo protagonista”. Ma la pellicola appare come una grande occasione mancata. Il De Mita che passa davanti alla telecamera per 60 minuti è un personaggio monco nella sua complessità. Si fa strada, amara, la consapevolezza che troppo spazio sia stato lasciato al non detto. Qualche aneddoto raccontato non sopperisce al bisogno di emozione che, per quanto si abbia a che fare con un prodotto documentaristico, la figura dell’ex presidente del Consiglio avrebbe richiesto. Così come non è esaustiva la panoramica sulla storia repubblicana, ridotta a tappe in modo grossolano: non una parola sul terremoto dell’Ottanta, su Tangentopoli o la stagione dei grandi referendum su divorzio e aborto. Mancata pure l’occasione di fare nel docufilm un lavoro utile a raccontare la nostra terra, che pure l’Irpinia Film Commission avrebbe potuto (e dovuto) perseguire in quanto strumento di promozione di un territorio. Il legame tra il sindaco di Nusco e l’Irpinia traspare solo per pochi istanti iniziali, poi il vuoto di radici.
“Le è piaciuto il film?”, chiede a Ciriaco De Mita la presentatrice dell’evento, total white vestita. “No. La sintesi storica appanna il pensiero”, risponde lui. Difficile dissentire, in questo caso.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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