Le perplessità sulla vocazione dell’Alta Irpinia per i prossimi anni, negli ultimi giorni si discute sul rapporto tra patrimonio boschivo ed energia, la dicono lunga sull’attuale grado di coinvolgimento (o scarso coinvolgimento) della comunità altirpina in relazione al Progetto Pilota. In realtà tra pochissimo sarà tutto più chiaro. Si firma infatti il via libera definitivo alla strategia. Solo allora, dopo documenti, riunioni tecniche e guerre intestine, si entrerà nel vivo. Ciò non significa che il grado di coinvolgimento non debba essere alzato, anzi. Ma di sicuro tutti – associazioni, movimenti, partiti, sindacati etc. – non potranno trincerarsi dietro i difetti di trasparenza della ‘città’ formata da venticinque amministrazioni.
Chi non lo ama ha sempre e comunque il dito puntato sulla sua maggioranza. Altri attendono con ansia i fatti e sono pronti a giudicarlo solo e soltanto in base a questi. Aspettano per esempio gli interventi sulla viabilità nei paesi del versante orientale, previsti nel progetto pilota. Ma aspettano pure un’accelerazione sulla Lioni-Grotta, che pur non essendo parte della strategia è stata più volte citata dal presidente. Di sicuro molte preoccupazioni vertono sulla sanità; con un ospedale, quello di Sant’Angelo dei Lombardi, che si può collocare tra lo standby o l’agonia a causa dei decreti non attuati. Al Criscuoli è anche previsto il centro per l’autismo. I tempi dovrebbero essere brevi ma chissà. E anche su altri argomenti la Regione non ha ancora reso concrete le buone intenzioni. Resta sempre chiuso il Cima di Sant’Angelo, il centro che si occupava di monitoraggio ambientale. L’elenco di ciò che si aspetta non è finito. Bagnoli Irpino non può far ripartire gli impianti del Laceno senza risorse economiche certe e pronte. E per il momento tralasciamo le aree industriali, il lavoro, la scuola, l’ambiente: argomenti decisivi che meritano ben altri approfondimenti.
C’è poi un discorso sui sindaci. Se Stato centrale e Regione dovessero fare la loro parte, alle fasce tricolore toccherà dare una prova di coesione soprattutto sulla costruzione delle reti (da quella museale ai percorsi formativi per fare due esempi). Però all’orizzonte c’è una campagna elettorale importante. In primavera si vota a Sant’Angelo dei Lombardi, Caposele, Bagnoli, Conza, Aquilonia, Cairano, Rocca San Felice. Ancora presto per parlare di geografia politica, di una tornata in grado di rafforzare Nusco e dintorni o di capovolgere i rapporti di forza a favore dei cosiddetti “dissidenti”. L’auspicio è che la strada dei 25 – condivisa, palese, oseremmo dire definitiva perché non si può più aspettare – venga intrapresa prima delle amministrative. Altrimenti, questo sembra ovvio, l’Alta Irpinia subirà l’ennesimo ritardo. Un altro anno per vedere i primi risultati di un progetto a cui si lavora da 48 mesi? Speriamo di no.
Il Conservatorio di Avellino, presieduto da Achille Mottola e diretto da Maria Gabriella Della Sala,…
Lungo la strada statale 90bis “delle Puglie”, nell’avellinese, Anas ha avviato nuovi lavori di manutenzione…
Oggi, presso la sala del Gamea Cafe di Piazza D'armi ad Avellino, incontro aperto al…
La squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Grottaminarda, alle ore 05.38 di oggi…
“L’emigrazione rappresenta il tratto identitario dell’Italia: un fenomeno che ha interessato milioni di persone dai…
“Giovani per la Campania” questo è il titolo dell’evento promosso dal Forum regionale dei Giovani…