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Progetto pilota, fumata grigia a Calitri. De Mita: ‘Meglio rinviare’

“Discutiamo nel merito senza la pretesa che la mia opinione sia verità, ma sapendo che la mia opinione esiste. Non riduciamo tutto a un Si o un No”. E’ Ciriaco De Mita a parlare. Il senso della riunione del Progetto pilota di questo pomeriggio a Calitri è tutto in questa frase e nelle parole dei sindaci di Rocca San Felice e Monteverde. Guido Cipriano spiega: “Oggi voteremmo a maggioranza, ma penso che non sia lo spirito giusto. Sarebbe una sconfitta. La fretta non mi pare corretta. Rinviamo di una settimana”. Franco Ricciardi rincara: “Meglio rinviare. Non per me, che ho già le idee chiare, ma per alcuni colleghi. Così si rischia che i Consigli comunali non adottino l’atto”.

E’ fumata grigia nella sede della Comunità montana. L’assemblea delle fasce tricolori, che vede la partecipazione di tutti i Comuni ad eccezione della commissariata Bagnoli, non riesce a portare ai voti l’approvazione della convenzione con la quale dotare l’Alta Irpinia di uno strumento giuridico in grado di cogliere appieno le sfide della Strategia nazionale Aree interne e del Recovery. Non oggi almeno. Accolta la richiesta del presidente Ciriaco De Mita. Tutto rinviato a venerdì alle 17.30.

Nell’emiciclo si percepisce tensione: ogni parola è ponderata dopo le ultime vicende. Gli schemi, dissidenti da una parte e lealisti dall’altra, sono saltati già da qualche tempo. Il tutto si gioca su un sottile filo e spostare l’ago della bilancia è materia per giocatori esperti. Tocca al padrone di casa Michele Di Maio introdurre il confronto: “Mi avete chiesto di convocare la Città dell’Alta Irpinia, io ricordo che con Barca avevamo scelto il termine comunità. Tuttavia oggi abbiamo l’urgenza di definire un organismo associativo. Tra tre giorni scade la misura 16.7.1 lettera A. Serve approvare la convenzione, che prevede accanto al presidente un comitato di coordinamento da costituire, e ovviamente l’assemblea. E la sede a Calitri, come inizialmente previsto”. La segretaria Carmen Pastore verbalizza.

Salvatore Vecchia per Cassano spiega meglio le ragioni della riunione. “Andammo noi due a Napoli – dice rivolto a De Mita – nel 2015 a incontrare l’Anci. Ci fu consigliato di fare una convenzione, ma optammo grazie alla capacità persuasiva del presidente per un atto più agile: il protocollo. Che è stato idoneo ai fini dell’accordo di programma quadro, ma non lo è per il Pnrr. Dobbiamo dare sostanza giuridica al percorso iniziato con Caldoro”. Poi entra nel vivo della questione: “La convenzione espunge il ciclo dei rifiuti delle materie di nostra competenza perché, come è noto, se ne occupa l’Ato. E aggiunge l’attuazione di un programma per l’utilizzo di risorse nazionali ed europee, in base a quanto previsto dalla legge sui piccoli Comuni. Inoltre, ci diamo un regolamento, stabiliamo il numero dei membri del comitato dei sindaci: il protocollo mai applicato ne prevedeva cinque più il presidente, ma è meglio darsi un numero dispari. Dobbiamo definire la durata delle cariche: cinque anni o meno? E prevediamo di costituire un gruppo di lavoro, magari utilizzando le risorse del concorso del Governo per 2800 tecnici”.

Ma la replica del sindaco di Nusco lascia poco spazio all’immaginazione. “Confesso che ero venuto qua con la sensazione che dovesse consumarsi un arrembaggio aggressivo. Mi sono placato ricevendo il saluto e la stima del sindaco Di Maio. Mi ha sorpreso. Io non mi rifiuto di approfondire la questione. Ma voglio riflettere, a differenza di chi pensa di aver vinto ma non sa come si fa la guerra. Siamo sicuri che questa convenzione non ci faccia perdere quello che abbiamo fin qui ottenuto? Con franchezza dico che io non riesco a capire rapidamente. Ho bisogno di riflessione. Ok accelerare, ma l’acceleratore si fa di una cosa consumata, non di ciò che sta per consumarsi. Ciò che abbiamo fin qui programmato cambierà l’Alta Irpinia, io ne sono convinto”, è la sintesi dei suoi interventi.

Conza e Guardia si allineano alla proposta di rinvio. “C’è bisogno di approfondimento”, è pure la posizione del sindaco di Teora Stefano Farina, che si dice perplesso circa l’utilizzo del modello di convenzione. “Ma è lo stesso in uso da vent’anni con ottimi risultati al piano di zona di cui sei presidente. Finora non abbiamo fatto verbali, deliberazioni, non c’era un’assemblea deliberante. Abbiamo bisogno di tutto ciò”, gli fa notare Luigi D’Angelis per Cairano. “Abbiamo scelto qualcosa già presente sul territorio. Con un poco di buona volontà, il passo avanti si può fare”, aggiunge Rosanna Repole per Sant’Angelo dei Lombardi. A favore della convenzione anche Lioni, Sant’Andrea, Torella e Caposele. “Non stiamo mettendo in discussione presidenza e protocollo. La richiesta di rinvio tuttavia è legittima. Stabiliamo una data però, non determiniamo ritardi”, chiosa Lorenzo Melillo.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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