Progetto Pilota, ok alle schede ma il dissenso resta

A Nusco c’è l’ok dei sindaci sulle schede del Progetto Pilota. Un’operazione preliminare all’approvazione dell’accordo di programma quadro, la strategia definitiva. Ma è un via libera che lunedì mattina arriva accompagnato da diversi mugugni. E se Ciriaco De Mita dice “non voglio altre lamentele“, il fronte del dissenso addirittura si allarga su determinati punti. E’ il caso del turismo, settore su cui la Regione ha messo a disposizione buona parte dei fondi. Qui Stefano Farina alza più volte la voce. “Ogni paese dei venticinque deve avere il suo punto di attrazione, non è possibile escluderne alcuni“. Sulla sanità si concentrano gi interventi di Rosanna Repole e Stefania Di Cicilia per Sant’Angelo e Villamaina. “L’Asl parla di centro per l’autismo, inoltre già un centro anti-violenza al Criscuoli. L’emergenza dove la mettiamo? Intanto Tossicologia rischia e mancano gli anestesisti. Dobbiamo affrontare seriamente il discorso dell’emergenza anche perché la manager dell’Asl continua a non parlare con i sindaci“, dice la prima. E la seconda: “No, non possiamo più rinviare il discorso della sanità in questa assemblea“.

De Mita parla prima e dopo ogni intervento, al suo fianco c’è anche il riferimento nazionale della Strategia Aree Interne, Enrico Borghi. De Mita prova a far votare comunque le schede. Perché, è l’estrema sintesi dei suoi diversi interventi, il passaggio burocratico è assolutamente necessario oggi. “Poi possiamo inserire tutto, anche i comuni esclusi dalla rete museale dell’Alta Irpinia“. E in effetti dopo oltre due ore di interventi qualcosa viene firmato. Il prossimo appuntamento, dice e spera Borghi, sarà l’approvazione dell’accordo di programma quadro. “Io ci sarò“.

Nel mezzo emerge però la necessità di ridiscutere alcuni punti. E anche di coinvolgere di nuovo i venticinque paesi. Associazioni ma anche Confindustria, spiega la Repole. “Mi dispiace ma non ci intendiamo – sbotta De Mita a più riprese -. Noi non siamo il governo ma un’aggregazione di comuni che ha individuato alcuni obiettivi. Si tratta delle condizioni dell’agire e non dell’agire. Cominciare non è un impedimento. Voi – e si rivolge ai colleghi sindaci – pensate che si debba partire dalle opere. Io ritengo che debba partire tutto dal pensiero. Il distretto turistico è una mia invenzione. Però vi scongiuro, quello che decidiamo non deve contenere ciò che manca né ciò che desideriamo. La sociologia è utile per fare le indagini, non per risolvere“. Ancora l’ammonizione: “Non creiamo un clima di dissenso se non esistono ragioni. Non voglio più sentire lamentele se non si indicano le soluzioni“.

Schede approvate anche dopo gli interventi dei sindaci di Montella e Morra, Ferruccio Capone e Pietro Mariani. L’ultimo scuote la testa sulla procedura. Il primo vuole sentire Borghi prima di eventuali votazioni. E lui, Borghi, affronta prima il tema delle aree pilota dal punto di vista generale. Ce ne sono altre che stanno un bel pezzo avanti. “Voi siete una comunità particolare anche per le grosse risorse messe a disposizione dalla Regione“. Dal appuntamento al forum sulle aree interne che si terrà a fine maggio in Basilicata. E soprattutto ascolta. Ascolta e ha il tempo di rispondere a un De Mita che lo punzecchia più volte. Già perché il sindaco di Nusco fa leva sui fondi della Regione, a fronte di Roma che mette a disposizione 3,7 milioni di euro. Ma Borghi non si scompone: “Il Progetto Pilota, la strategia nazionale – afferma quasi con dichiarazione solenne – sono grandi moltiplicatori“.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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