Provinciali, De Caro spinge per Palmieri

Non uno strappo, ma lo sforzo di esprimere un’opinione e organizzare una proposta in regola che sia una carta vincente”. Così Beniamino Palmieri, deciso a candidarsi alle prossime elezioni provinciali, ha definito la riunione che ha voluto organizzare presso il Grand Hotel Irpinia a Mercogliano. Nelle stesse ore la segreteria provinciale incontrava a via Tagliamento le altre forze del centrosinistra.

 

Va affrontato il tema della democrazia, che è fatta di confronti e anche di scontri – ha aggiunto il sindaco di Montemarano  -. Ai tempi dei social network, abbiamo perso l’abitudine di ascoltare e di confrontarci. Questa mia iniziativa ha destato perplessità nel Pd, ma vuole solo colorare una proposta politica, riflettendo sul particolare momento storico che stiamo vivendo. È una iniziativa complementare rispetto a ciò che fa il partito, volta ad offrire ulteriori elementi”. Secondo il primo cittadino non vanno alimentate azioni ulteriormente divisorie. “Nell’immaginario collettivo – ha infatti aggiunto – il Pd è diventato il partito in cui o si sta in un posto o si sta in un altro, ma le correnti sono il tumore del partito democratico, nel quale hanno già creato danni e possono crearne altri. Porto io stesso i segni del correntismo: per la segreteria non andavo bene perché amico di qualcuno, ora per le provinciali perché sono amico di qualcun altro. Bisogna piuttosto riconoscere il merito. Vengo dalla montagna e conosco bene il senso della vergogna. Questo incontro di stasera mi costa tanto ma serve a chiarire alcune cose: godo di una capigliatura talvolta ingestibile e non porto il cappello nemmeno d’inverno. Volere attribuire una persona a una parte o a un’altra è un’offesa per la persona e io sono stanco come molti elettori. Bisogna varare il profilo migliore anche dato il contesto storico”.

Palmieri ha specificato anche il chiarimento telefonico con il segretario provinciale del Pd, Giuseppe Di Guglielmo. Quest’ultimo in mattinata aveva inviato alla stampa una nota per rispedire al mittente, cioè allo stesso Palmieri, le accuse di immobilismo. Confermata da entrambi la volontà di lavorare sull’unita del partito, “perché la soluzione non può derivare da più poli che si contrappongono. La mia non è una proposta contro, ma volta a qualificare un’ipotesi di candidatura che se dovesse essere ritenuta valida per il partito, è giusto che venga presa in considerazione. Altrimenti continuo comunque a lavorare per l’unità, affinché si possa uscire da questa situazione nel miglior modo possibile. Sembra che tutti siamo concentrati in discussioni autoreferenziali, ma la provincia vive una condizione molto seria. Un’alleanza larga in questo momento non sarebbe una soluzione sbagliata e credo che la pesante eredità di Gambacorta sia leggibile anche nella capacità di aver saputo tenere insieme più anime. Qualora questo non fosse possibile, è chiaro che il Pd, da pilastro del centrosinistra, deve dialogare con i partiti che gli sono più prossimi”.

L’onorevole Umberto Del Basso De Caro spera in una candidatura unica, quella di Palmieriche credo possa rappresentare tutto il partito – ha dichiarato -. Se qualcuno non è d’accordo, mi dispiace ma non pretendo l’unanimità. Lunedì c’è una convocazione al Nazionale, la segreteria provinciale non ha molto titolo per entrare in questa vicenda, ma mi aspetto un ragionamento di buonsenso. Se la candidatura di Palmieri non dovesse passare, la proposta rimane in campo. Ciò che occorre è andare oltre il partito democratico, coinvolgendo altre forze e mettendo in campo un’alleanza civica, compresi i Popolari. Tutti coloro che non necessariamente hanno un riferimento. D’altra parte nei nostri comuni, tranne nel capoluogo, sono tutte liste civiche. Ci sono tanti consiglieri schierati politicamente e qualificati, ma anche tanti altri che non hanno tessere di partito né appartenenze ben definite, ma che si sono impegnati nel campo amministrativo. Io parto dal Pd per andare oltre, ma sono comunque dell’idea di ritrovare le ragioni dell’unità se è possibile. Occorre senso di responsabilità per non rischiare di nuovo la vittoria del centrodestra”.

Presenti la consigliera provinciale Caterina Lengua, il consigliere comunale avellinese Stefano La Verde, gli ex sindaci di Lioni e Sant’Angelo dei Lombardi, Rodolfo Salzarulo e Rosanna Repole. In sala anche un altro dei 3 nomi proposti dalla segreteria provinciale, il sindaco di Aiello del Sabato Ernesto Urciuoli: “I diversi profili del partito devono esserne la ricchezza. Ci sono sicuramente diversi sindaci che rappresentano le varie identità dei territori e capaci di cogliere la sfida della provincia, per cui bisogna salvaguardare un percorso condiviso. Insieme dobbiamo guardare allo sviluppo, attraverso quelle che sono le competenze della provincia. Negli ambiti in cui dobbiamo muoverci ci sono delle cose che possiamo fare. E ci sono risorse importanti ma vincolate, che bisogna svincolare. L’ente provincia deve impegnarsi di più. Se sarò chiamato a dare il mio contributo, parteciperò alle elezioni”.

Sabina Lancio

Ha da poco conseguito la laurea magistrale in Teoria dei linguaggi e della comunicazione audiovisiva all'Università degli studi di Salerno. Le piace scrivere e, in generale, lavorare nel mondo della comunicazione, conoscere nuove persone e intraprendere nuovi percorsi.

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