Qualità della vita: Irpinia senza cultura e senza sanità

Bolzano al top, il Nordest tra le prime posizioni. Ottima performance della provincia di Potenza, la prima nel Sud Italia per qualità della vita. Male, malissimo la Campania. Come il Salento o la Calabria meridionale. E i soliti tristi risultati per la provincia di Avellino, che si piazza all’ottantaduesima posizione pur migliorando qualcosina. Chiude Trapani. L’annuale ricerca curata dal dipartimento di statistiche economiche dell’Università La Sapienza di Roma per ItaliaOggi, con il supporto di Cattolica Assicurazioni, non consegna troppe sorprese anche se qualche cambiamento si intravede.

Proprio nella contrapposizione fra grandi e piccoli centri urbani sta una delle principali tendenze confermate in questa edizione. Non più un Centronord avanzato contro un Mezzogiorno povero – si legge – quanto piuttosto province minori, collocate trasversalmente lungo tutta la Penisola, caratterizzate da dinamicità imprenditoriale (e non solo), a cui fanno da contraltare i grandi centri metropolitani, più statici e con condizioni meno accettabili“. Quello che non migliora è il trend irpino, ormai da anni nella parte destra della colonna, per usare un’espressione calcistica. E sempre pericolosamente a ridosso della zona retrocessione, per continuare. Non fa molto meglio Benevento, e usciamo dalle metafore sportive, perché il Sannio è al numero 75 preceduto da Salerno alla 73sima posizione. Nelle retrovie Caserta e Napoli.

 

Ambiente e criminalità, poteva andare peggio

Fatta questa premessa – per i risultati completi è d’obbligo richiamare il link di chi ha condotto la ricerca – puntiamo l’obiettivo sulla nostra provincia. Posizione 82, si migliora comunque di dieci posizioni. Potenza ne ha scalate venti. Per affari e lavoro l’Irpinia è poco al di sotto rispetto alla sua collocazione generale, in linea col dato complessivo. Va decisamente meglio sul fronte ambiente, siamo 38esimi. Gli indicatori sono molti. Dal verde pubblico, dove però stiamo messi male, alla capacità di depurazione delle acque reflue dove insieme ad altri siamo addirittura primi. Ad ogni modo ci troviamo nel gruppo due, condizioni accettabili secondo la ricerca.

Non è critica la situazione alla voce criminalità, 30esima posizione, anche se a certi numeri corrispondono condizioni di vita non ottimali. Per intenderci, nelle ultime posizioni per reati e dintorni si piazzano province ricche come Bologna, Ravenna, Rimini. Quella di Avellino, e questo lo dicono autorevolissimi magistrati, è poco appetibile per la malavita, specie se organizzata. Le statistiche sulla criminalità sono sempre molto particolari e volte la classifica si capovolge. Così scopriamo che a Vibo Valentia, che su molto altro non registra bei risultati, sono rarissime le violenze sessuali: maglia nera Milano. E però, tornando dalle nostre parti, vale la pena evidenziare un quasi-primato negativo per la provincia di Avellino. Sui reati connessi allo sfruttamento della prostituzione abbiamo numeri inquietanti, solo dieci province peggio di noi.

 

Non studio non lavoro non guardo la tv, non vado al cinema non faccio sport

Per la macro-categoria disagio sociale siamo ottantesimi, in linea col dato generale. Per quanto riguarda il numero dei suicidi, una piaga degli anni scorsi in provincia, l’irpinia non fa registrare i dati peggiori. Sui servizi finanziari i numeri sono tutt’altro che incoraggianti. Stesso discorso sulla sanità: Irpinia 94esima e in particolare la ricerca mostra una drammatica carenza di personale medico, infermieristico e tecnico-sanitario.

Ma dove registriamo dati pessimi è su tempo libero-turismo. Posizione numero 100 per Avellino, classifica chiusa da Crotone e vinta da Siena. Strutture per il tempo libero posizione 104. Alberghi alla 96, mentre va meglio nel settore agriturismo. Associazioni ricreative, artistiche, culturali? Avellino e la sua provincia alla penultima posizione. Librerie? Alla 95esima. Sale cinematografiche? Al numero 103. E nel tenore di vita siamo al 102esimo posto…

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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