Ciarambino a Borgo Ferrovia: ‘Tagliare gli sprechi per bonificare l’Isochimica’

“L’iniziativa è del tutto simbolica”. Lo precisa più volte, Valeria Ciarambino, candidata alla presidenza della Regione Campania per il Movimento 5 Stelle che, questa mattina, accompagnata dal deputato Carlo Sibilia, è arrivata a Borgo Ferrovia, davanti allo stabilimento dell’ex Isochimica, per interrare una pianta fitodepurante proprio accanto alla fabbrica dei veleni. “Oggi siamo qui per accendere i fari su un disastro ambientale della la nostra terra- ha spiegato la Ciarambino -. Questa fabbrica è chiusa da 30 anni: qui venivano scoibetate a mani nude, dagli operai, carrozze di treni al punto che 18 sono già morti e 17 si sono ammalati. Da 30 anni si attendono le bonifiche e non sono stati fatti ancora degli screening”.

“Non ci vedrete sopra i palchi o nelle sale esclusive degli alberghi-  ha aggiunto la candidata -. Il tema ambientale è un tema fondamentale che il M5s porta avanti da sempre”. Il gesto di portare qui una pianta fitodupurante è del tutto simbolico. La fitodepurazione è uno dei metodi che si possono utilizzare per la bonifica dei territori ma certamente non è la risposta per la bonifica di questo luogo dove, pare, siano state interrate 20 mila tonnellate di amianto. Vogliamo accendere un faro che fino ad oggi non è stato acceso. A gennaio – ha spiegato – la Regione ha stanziato 1 mln e 600 mila euro per la bonifica. Una cifra che non è assolutamente sufficiente, ne servono almeno 8 mln senza contare il trasporto di questi rifiuti speciali alla discarica più vicina, individuata ad Ortona. Il messaggio di oggi è che questo sito diventi di interesse nazionale perchè si possa intervenire con risorse adeguate e con immediatezza”.

Non solo promesse da Valeria Ciarambino, anche proposte concrete per risolvere la questione di Borgo Ferrovia “Come Regione esproprieremo quest’ area per farla diventare di proprietà di Palazzo Santa Lucia. Individueremo, nell’arco di un anno, dei fondi per risolvere il problema delle bonifiche e avviare anche gli screening. Questo aspetto rientra nella campagna dello Stop al Biocidio nella Valle del Sabato. Ad oggi, abbiamo raccolto 2500 firme, chiedendo al Prefetto di attivarsi per lo screening ed anche per il registro dei tumori. Ci sono dei dati allarmanti in quest’area, abbiamo ricevuto la risposta del Prefetto che dice che dovremo attendere fino al 2018: questo è il modo in cui le istituzioni si prendono cura dei cittadini e della salute”.

Un conto riguardante l’Isochimica, il M5S lo ha fatto: “Servono 8 mln di euro – ha spiegato – Qualche tempo fa abbiamo fatto un conto della serva semplicissimo: dal taglio dei costi della politica, dimezzamento degli stipendi di consiglieri e giunta, dal dimezzamento delle consulenze d’oro che la Regione paga, dal taglio delle 740 auto blu, al tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici, recuperiamo 40 milioni di euro in un anno. I soldi, dunque, ci sono. Si tratta di una questione di priorità politica. Il disastro ambientale è una realtà diffusa di questa Regione intanto Caldoro spende 23 milioni per spot pubblicitari e 4,5 milioni li da alle società sportive mentre qui ci sono ancora le fibre di amianto: 27 per litro d’aria dice l’Arpac, quelle che fanno venire il tumore ai nostri cittadini”

Maria Stanco

Nasce a Sturno nel 1984, tra il rumore delle forchette che proviene dal ristorante dei genitori. Studia “Relazioni Internazionali” a Napoli. Su “Tusinatinitaly.it” il primo lavoro da giornalista. Pubblicista dal 2011 mentre scrive sulle pagine di “Buongiorno Irpinia”. Conduce per un anno il Tg di “MediaTre”. Da qualche tempo è ritornata alla carta stampata, sul quotidiano “Il Mattino” e presto, promette, ricalcherà anche i campi di tennis.

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