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Regionali, sulle candidature è tutto da rifare

A circa quattro mesi dal voto, che verosimilmente dovrebbe tenersi entro la prima metà di giugno, è ancora tutto da decidere in Campania per le elezioni regionali. Al di là dei toto nomi sui possibili candidati come consiglieri regionali, resta aperta la partita sugli aspiranti governatori. Se nel centrosinistra una parola certa e definitiva sulla ricandidatura di Vincenzo De Luca ad oggi non è arrivata, non vanno meglio le cose nel campo largo del centrodestra e in quello del M5s.

La novità della giornata di ieri è che, sulle Regionali in Campania, si è formato un inedito asse tra Matteo Salvini e Mara Carfagna. Tra i due non corre buon sangue, ma sembrano avere per ragioni diverse lo stesso obiettivo: superare il nome di Stefano Caldoro, attualmente l’unico nel centrodestra fattosi avanti per la ricandidatura a governatore. Per la forzista Carfagna, Caldoro sarebbe un profilo troppo debole: candidatosi (e vincitore) nel 2010, nel 2015 si ripresentò e perse. In entrambi i casi lo sfidante era De Luca: il timore della dirigente azzurra è che quello di affrontare una campagna elettorale con armi spuntate. Salvini dal canto suo vorrebbe dare alla Lega il candidato presidente: due i nomi papabili. L’ex rettore di Salerno Aurelio Tommasetti, già candidatosi alle Europee, e il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano.

Sul fronte cinquestelle invece continua il braccio di ferro interno tra base e parlamentari campani. Domenica all’hotel Ramada di Napoli l’assemblea degli attivisti ha dichiarato quasi al 90% di non volere accordi con altri partiti, nello specifico con il Pd, sposando in particolare la linea delle consigliere regionali Valeria Ciarambino e Maria Muscarà. Ma dopo l’assemblea il presidente della Camera Roberto Fico è tornato sulla vicenda in un post su Fb: “Senza ridurre la questione a un referendum sì/no, possiamo anche chiederci se sia possibile lanciare una proposta nel campo di altre forze politiche: mettiamo dei paletti, pretendiamo liste pulite, ragioniamo su un candidato di alto livello. Se la nostra sfida al rialzo viene accettata confrontiamoci senza paura. Se invece le condizioni non ci sono, andiamo da soli. Dire che è sempre colpa degli altri è troppo facile”. 

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